ZENIT – Il relativismo morale che avvelena i diritti naturali

Il Vicario della Diocesi di Trieste per il Laicato e la Cultura spiega come e perché la Chiesa cattolica è fedele al Magistero
Monsignor Ettore Malnati

ROMA, Tuesday, 8 January 2013 (Zenit.org).

Benedetto XVI il giorno dell’Epifania, nell’ordinazione dei nuovi vescovi, ha parlato di quel relativismo che è ormai penetrato in molti gangli della società occidentale, avvelenando così i “principi primi o etici” che sono i diritti naturali che dovrebbero guidare, indipendentemente da culture o religioni – come afferma il padre del giusnaturalismo Grozio – le coscienze dei singoli e delle comunità civili. Solo così si educa la persona e la società civile quale risposta alla verità antropologica nella sua dignità naturale.

Ora tra questi principi vi è il matrimonio che è tale solo tra un uomo e una donna. Altre “alchimie” non possono essere denominate matrimonio senza con ciò attentare alla natura del matrimonio stesso. Questa posizione di chiarezza oggettiva non può essere contrabbandata come omofobia.

La Chiesa cattolica non emargina affatto gli omosessuali come persone, ma dice che l’omosessualità è un disordine. Vi è un documento che la Chiesa cattolica ha voluto per una pastorale rivolta a questa persone e a questi cristiani che come tali hanno diritti e doveri nella Chiesa e nella società, confacenti ovviamente all’etica che riprende i diritti naturali e alla morale cristiana.

Circa l’accoglienza per le realtà matrimoniali in difficoltà, vi è da ricordare che già da tempo la Conferenza episcopale italiana nel Direttorio della Famiglia ha indicato e sottolineato quella attenzione pastorale che deve sempre accompagnare l’opera della Chiesa. Si deve dire però che la Chiesa non è “padrona dei sacramenti”, è fedele custode della volontà positiva di Cristo.

Se trascurasse ciò minerebbe l’efficacia stessa dei sacramenti. La medesima cosa vale per il ministero ordinato per le donne. È sempre la volontà di Cristo che fa da spartiacque. Non si tratta di un discorso sociologico o peggio. Ma semplicemente il criterio è legato a ciò che Cristo ha trasmesso.

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