ZENIT – Libertà religiosa contro il laicismo e il fondamentalismo (Prima parte)

Un commento sull’esortazione apostolica postsinodale “Ecclesia in Oriente”

di Massimo Introvigne

ROMA, sabato, 15 settembre 2012 (ZENIT.org).- Lo scopo principale del viaggio di Benedetto XVI in Libano – uno scopo che purtroppo va perduto in molte cronache giornalistiche – è la presentazione della sua esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente, che fa seguito all’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, celebrata in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010. Si tratta, ha detto il Pontefice nel momento della solenne firma nella basilica di San Paolo ad Harissa, diun documento «destinato certamente alla Chiesa universale»1, ma che «riveste un’importanza particolare per l’intero Medio Oriente»2.

Il Papa ha voluto firmarla il 14 settembre 2012, nel giorno della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, la cui celebrazione è nata in Oriente nel 335, all’indomani della dedicazione della basilica della Resurrezione costruita sul Golgota e sul sepolcro di Nostro Signore dall’imperatore Costantino I (274-337), «che voi – ha detto Benedetto XVI ai cristiani libanesi – venerate come santo»3, e nei cui confronti ha usato toni in equivocamente positivi, quasi a fare giustizia di tante inutili polemiche. A proposito di Costantino, il Pontefice ha ricordato il 14 settembre che «fra un mese si celebrerà il 1700° anniversario dell’apparizione che gli fece vedere, nella notte simbolica della sua incredulità, il monogramma di Cristo sfavillante, mentre una voce gli diceva: “In questo segno, vincerai!”. Più tardi, Costantino firmò l’editto di Milano, e diede il proprio nome a Costantinopoli»4. L’esortazione apostolica Ecclesia in Oriente, secondo Benedetto XVI, può precisamente «essere letta ed interpretata alla luce della festa dell’Esaltazione della Santa Croce, e più particolarmente alla luce del monogramma di Cristo, il X (chi) e il P (ro), le due prime lettere della parola Χριστός»5. Non si tratta di una semplice curiosità. «Una tale lettura conduce ad un’autentica riscoperta dell’identità del battezzato e della Chiesa, e costituisce al tempo stesso come un appello alla testimonianza nella e mediante la comunione. La comunione e la testimonianza cristiane non sono infatti fondate sul Mistero pasquale, sulla crocifissione, la morte e la risurrezione di Cristo?»6.

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