ZENIT – Viktor Frankl: Dio è nell’inconscio

La verità rivelata dalla sofferenza
di Maurizio Moscone

ROMA, sabato, 20 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Lo psichiatra austriaco Viktor Frankl ha elaborato, sulla base dei suoi studi e della sua ricca esperienza clinica e umana, un’antropologia integrale che considera l’essere dell’uomo come totalità fisico-psichico-spirituale.
Frankl scopre chi è l’uomo durante la sua esperienza maturata nei campi di concentramento nazisti. In tale contesto di sofferenza vede realizzarsi nella vita di alcuni detenuti un motto di Nietzsche: “Chi ha un perché per vivere, sopporta quasi ogni come” (V. Frankl, Uno psicologo nei lager, Ares, Milano 1998, p.129).
“Ha un perché per vivere” colui che ha scoperto un senso della vita, poiché, “la vita umana – scrive lo psichiatra – ha sempre, in tutte le circostanze, un significato, che […] comprende anche sofferenze, morte, miseria e malattie mortali”(ibid., p.138).
Frankl prende coscienza che riescono a sopportare i dolori e il degrado morale solo quei detenuti che vivono la propria esistenza con lo scopo di realizzare un compito.
Secondo lo psichiatra il senso della vita è sempre personale ed è connesso al compito che il singolo essere umano si prefigge di adempiere. Scrive in proposito: “Vivere, in ultima analisi, non significa altro che avere la responsabilità di rispondere esattamente ai problemi vitali, di adempiere i compiti che la vita pone a ogni singolo, di far fronte alle esigenze dell’ora.
Quest’esigenza, e con essa il significato della vita, muta da uomo a uomo, di attimo in attimo. Non è dunque mai possibile precisare il senso della vita umana in generale, non possiamo mai rispondere in generale a chi domanda quale sia il senso dell’esistenza”(ibid., pp.130-131).
L’uomo ricerca un senso, in funzione del quale vivere, perché è presente in lui una dimensione di cui non è consapevole, che lo spinge verso questa ricerca. Questa dimensione inconscia è definita dallo psichiatra “inconscio spirituale” (cfr. V. Frankl, Dio nell’inconscio. Psicoterapia e religione, Morcelliana, Brescia 1990, pp.25-35).

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