Corea del Nord: aumentano le attività religiose clandestine | Tempi.it

luglio 19, 2013 – Leone Grotti

Un nuovo studio che si basa sulle testimonianze dei rifugiati in Corea del Sud tra il 2007 e il 2012 testimonia l’aumento delle pratiche e la diffusione della Bibbia.

In Corea del Nord aumenta la partecipazione ad attività religiose clandestine cristiane. Il paese comunista è stato definito per l’11esimo anno consecutivo lo Stato che perseguita di più i cristiani nel mondo. Nonostante la Costituzione garantisca la libertà religiosa, le uniche chiese rimaste in piedi sono di facciata e la pratica è rigorosamente vietata. Nel terribile campo di concentramento per prigionieri politici di Yodok, inoltre, 6 mila persone sono state rinchiuse solo perché cristiane o perché possedevano una Bibbia.

PERSECUZIONE RELIGIOSA. A fronte di questa realtà, secondo il nuovo rapporto “Libertà religiosa in Corea del Nord e realtà della persecuzione religiosa”, redatto da Yoon Yeo Sang, capo degli Archivi nordcoreani dei diritti umani, sono in aumento nel paese le pratiche religiose clandestine e la diffusione della Bibbia. Lo studio si basa sulle dichiarazioni delle persone scappate dal paese tra il 2007 e il 2012. Alla domanda «Può la gente in Corea del Nord praticare una religione?», il 99,6 per cento di loro, cioè 6.963 persone su 6.989, ha risposto “no”. Secondo il 61 per cento, inoltre, chi viene scoperto intento a pregare viene inviato in un campo di concentramento per prigionieri politici, secondo il 12 per cento in campi di rieducazione e per il 2,6 per cento ai lavori forzati.

PRATICHE CLANDESTINE. Oltre a questi dati, però, l’1,2 per cento dei rifugiati, cioè 89 persone, hanno dichiarato di aver partecipato ad attività religiose di nascosto, il 5,1 per cento, cioè 366 persone, hanno affermato di conoscere persone che praticano la religione clandestinamente. Inoltre, il 4,1 per cento, cioè 290 persone, ha assicurato di aver visto almeno una Bibbia durante la vita trascorsa in Corea del Nord. Numeri che possono sembrare risibili, ma che prima del 2000 erano vicini allo zero in un paese la cui capitale, Pyongyang, prima dell’avvento del regime comunista veniva chiamata la “Gerusalemme dell’est”.

Fonte: Corea del Nord: aumentano le attività religiose clandestine | Tempi.it.

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