Don Salvatore Lazzara : Pasta Barilla, Crocifisso e dittatura

No al crocifisso


Diceva don Tonino Bello: “Comprendete che la perfidia più sfacciata è quella di far passare, agli occhi dei poveri, come battaglia di principi ciò che è semplicemente guerriglia subdola di interessi economici contrapposti e di spartizioni di dominio?”.  Parole profetiche.  La secolarizzazione aggressiva, travestita dalla falsa battaglia sui valori uguali per tutti in nome della libertà di scelta, trova nel Cattolicesimo l’ostacolo più grosso da superare. Gli attacchi continui ai segni e simboli che hanno costruito la cultura europea ne sono la prova più evidente. Nei giorni scorsi il ministro della cultura francese,  ha dichiarato: “è necessario cancellare il cristianesimo per affermare la nuova ideologia”. Le prese di posizione della politica francese ricordano da vicino le parole pronunciate da Himmler alla presenza di Hitler, durante un raduno delle SS: “il nostro compito è quello di estirpare dalla cultura tedesca la vernice cristiana per fare posto alla nuova religione nazista”.  Il nuovo ordine mondiale, auspicato dal nuovo corso politico, continua la sua corsa verso la vittoria.  In Italia sono tanti i campanelli d’allarme a cui non diamo ascolto per non essere giudicati bigotti e retrogradi.

Continua l’epurazione di ogni simbolo della religione cristiana nelle scuole primarie di Bologna;è di questi giorni la notizia della rimozione del crocifisso dalle Scuole Bombicci di Bologna, in una prima classe, che fa seguito tra l’altro a precedenti rimozioni, senza che il dirigente scolastico abbia posto in essere un qualche intervento, nonostante la normativa in vigore ,confermata da una recente sentenza del Tar del Veneto abbia confermato la validità nelle scuole di quel simbolo, emblematico della nostra storia ed identità. Nel silenzio generale, i Crocifissi sono stati tolti in questi anni da altre scuole bolognesi in nome di una presunta laicità che non è altro che puro anticlericalismo e abbandono delle nostre radici culturali e spirituali in favore di un multiculturalismo fine a se stesso. Si assiste ad un rimpallo di responsabilita’ da parte di chi dovrebbe intervenire e non può essere consentito a singoli insegnanti di disattendere le indicazioni della legge… Pensate per un attimo se nelle scuole italiane si impedisse a tutti gli appartenenti alle altre religioni di togliere i loro simboli religiosi. Succederebbe la fine del mondo. Anzi, quando si tolgono i segni del cristianesimo siamo tutti contenti perché finalmente rispettiamo gli altri che non credono in Cristo. Stiamo scherzando?
Dopo le polemiche sulle sue frasi pronunciate alla Zanzara, il boicottaggio lanciato sui social network dalle associazioni lgbt e il messaggio di Dario Fo che lo invitava a fare uno spot per la famiglia gay, Guido Barilla si è scusato. Lo ha fatto con un messaggio sul sito aziendale. Nel quale scrive le seguenti parole:  Mi rammarico dei miei commenti inappropriati e desidero scusarmi con tutti coloro che si sono sentiti offesi, incluse le migliaia di dipendenti e partner che lavorano con Barilla in tutto il mondo. Mi rendo conto che le mie parole possano aver urtato la sensibilità di molti ma queste non riflettono correttamente le mie opinioni. Per chiarezza, desidero precisare che: Ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho il massimo rispetto per tutti i tipi di unione e famiglie amorevoli. In Barilla, la nostra missione è quella di interagire e considerare i consumatori e i partner come nostri vicini – con amore e rispetto – e di realizzare i migliori prodotti possibili. Prendiamo questa responsabilità molto seriamente e la consideriamo una parte fondamentale di ciò che siamo, come azienda a conduzione familiare. Sebbene io non possa cancellare ciò che ho detto recentemente, posso però scusarmi. Mi scuso con tutti gli amici, le famiglie, i dipendenti e i partner che ho ferito od offeso con le mie parole”. 

In Italia non è più possibile dissentire dall’ideologia dominante. Coloro che pensano in maniera diversa sono costretti a chiedere scusa per aver difeso la naturalità del matrimonio. Si, siamo arrivati a dei livelli di intollerabilità senza precedenti. Il proprietario di “Barilla”, spaventato non ha resistito alle fortissime pressioni delle varie lobby, ed ha ceduto. Vedremo dopo l’approvazione sulla legge omofobia cosa accadrà… E’ facile immaginare cosa sarebbe avvenuto. 

La prova generale la viviamo costantemente in Francia, dove non si contano più le denuncie a persone, organizzazioni, istituzione che pubblicamente dissentono dalla cultura del genere. Di seguito il video- scuse da parte di Guido Barilla:
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