Donne indiane sacrificate per dare figli a coppie gay

di Diego Molinari

Oggi imponente a manifestazione a Parigi delle associazioni familiari contro la decisione del governo francese di riconoscere i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Ieri la sentenza choc della Cassazione in Italia che legittima le unioni gay. C’è una spinta ideologica che attraversa tutto l’Occidente che cerca di imporre la legittimazione dei matrimoni gay. Ma una storia che arriva dall’India ci mostra uno degli effetti aberranti di questa corsa all’omosessualismo. E’ un testo molto lungo, ma abbiamo preferito lasciarlo integrale perché rappresenta un eccezionale documento.
Per la visita di routine con il dottor Manish Banker, è arrivata sino al Pulse Women’s Hospital dove è stramazzata al suolo. Premila Vaghela, che era incinta all’ottavo mese, è morta poco dopo. È successo lo scorso maggio, a Ahmedabad, nella povera e turbolenta regione centro-occidentale del Gujarat, in India. Il dottor Banker è un esperto privato di IVF, la sigla che indica in quell’inglese medico ricco di latinismi la In Vitro Fertilisation, cioè la fecondazione in provetta.

Premila era una delle sue “surrogate”: povere donne che offrono il loro apparato riproduttivo per danaro a ricche coppie straniere (americani, taiwanesi, arabi, europei, singaporesi, indiani stessi delle classi più affluent) che in sostanza ne affittano l’utero per impiantarci un ovulo fecondato: il loro. Questo fenomeno, chiamato dagli anglofoni semplicemente surrogacy (“surrogazione”; in Italia pare si tenda a preferire l’espressione «maternità surrogata”) è oramai una questione rilevante per la società indiana, oltre che per molta della cultura liberal americana. Come in qualsiasi altro fenomeno economico del mercato globalizzato, a una precisa domanda di “consumatori” di, per esempio,  Upper West Central Park (la zona dei ricchi di New York) o della California, corrisponde una precisa reazione di una manovalanza delocalizzata nel terzo mondo: ecco Anand, in Gujarat, capitale mondiale della surrogacy, dove le coppie di forestieri investono danaro per far produrre la propria prole. Ahmedabad, la città della storia di Premila, non è lontana.

Cliccare sul link per continuare a leggere: La nuova bussola quotidiana quotidiano cattolico di opinione online – Donne indiane sacrificate per dare figli a coppie gay.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Americhe. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.