Eutanasia all’insaputa dei parenti. Succede a Liverpool | Tempi.it

ottobre 30, 2012 Elisabetta Longo

I medici la davano per spacciata e avevano già predisposto il trattamento di fine vita. Solo l’intervento dei parenti ha evitato la sua fine. Ora beve the e festeggia la nascita del quinto nipote

Margaret Kibble è una nonnina di 95 anni, la cui esistenza era data come terminale dai medici che la curavano. Questa la diagnosi fatta due anni fa, ma, nel frattempo, Margaret è riuscita a vivere altri due anni e ad assistere alla nascita del suo quinto nipote. Eppure era stata messa sulla “lista” dai dottori del Liverpool Care Pathaway, dicendo che aveva manifestato il desiderio di morire. Ma quando i suoi parenti hanno sentito che lamentava l’assenza di acqua e cibo, i sostentamenti per la donna sono tornati a regime regolare, permettendole di vivere altri due anni.

PARENTI ALL’OSCURO. Proprio in questi giorni si sta discutendo in Gran Bretagna della possibilità, avanzata dai medici di base, di inserire in una lista (death list) i pazienti che potrebbero morire, al fine di agevolare eventuali pratiche di fine vita.

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