In Francia approvate le nozze gay. Ma di chi? | Corrispondenza romana

(di Davide Greco) Per il momento è un disegno di legge, ma il Parlamento lo discuterà all’inizio del 2013. Il Consiglio dei ministri a Parigi lo ha varato per autorizzare i matrimoni omosessuali e l’adozione di un bambino per le coppie gay. Il ministro degli Affari familiari, Dominique Bertinnoti, lo ha definito «un passo importante verso la parità dei diritti», mentre per Marisol Touraine, Ministro degli Affari Sociali «si tratta di una grande riforma che si rivolge alla società francese nel suo complesso». Lo stesso Hollande parla di «un progresso non soltanto per qualcuno, ma per tutta la società».

Secondo i giornali, la maggioranza dei francesi è d’accordo con il governo. A fronte di un successo così universale, vale la pena chiedersi quanti saranno a beneficiare della nuova legge. Già, quanti? In questo momento, ovviamente, non è possibile prevedere quante nozze gay avverranno in Francia nei prossimi anni. Ancora meno è possibile capire quanto una legge come questa si rivolga alla società francese “nel suo complesso”. Tuttavia, è facile immaginare la prossima sarabanda propagandistica dei gruppi che l’hanno sostenuta. Con un’abile insistenza mediatica, la “grande riforma” apparirà come uno dei nodi risolti della società attuale. Un nodo, neanche a dirlo, fondamentale per il progresso delle umane sorti.

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