In Libia la vittoria dei liberali segna la prima ‘buona nuova’ dalle rivolte arabe

Ottime notizie da Tripoli. Già, in base a talune indiscrezioni, le prime elezioni libere del ‘post-Gheddafi’ – volte ad eleggere l’assemblea costituente – avrebbero premiato il fronte liberale dell’’Alleanza delle forze nazionali’ (Tahalouf al-quwwa al-wataniyya), guidato dall’ex primo ministro ad interim del governo transitorio Mahmud Jibril. Il già premier avrebbe così sconfitto il fronte islamista di ‘Giustizia e sviluppo’ (Hizb al-adala wal-bina), l’ala partitica della Fratellanza musulmana, nonostante alcuni eminenti esponenti di tale cartello elettorale avessero addirittura predetto, nei giorni scorsi, la conquista del 60% dei seggi dell’assemblea.

I chiari di luna, tuttavia, non erano affatto dei migliori. Anzi. Analizzando il trend delle ultime consultazioni nord-africane, non era per nulla peregrino immaginarsi un’ulteriore affermazione del fronte islamico. Non da ultimo, in questo senso, occorre rammentare il caso egiziano, più volte preso in esame da questo Quotidiano, con la vittoria – neanche troppo a sorpresa – alle elezioni presidenziali del candidato di ‘Giustizia e Libertà’, Mohamed Morsi.

La Libia, invece, sembra aver intrapreso tutt’altra direzione. Vero, stiamo parlando ancora di indiscrezioni, di rilevazioni non ufficiali. Ed è la cautela, quindi, a regnare sovrana in casa Jibril. I risultati definitivi, infatti, non si avranno prima di alcuni giorni, sebbene i rumors circolati in queste ore abbiano già indotto ‘Giustizia e sviluppo’ ad ammettere la sconfitta.

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