INDIA Dalit cristiani e musulmani celebrano il giorno di lutto contro la discriminazione – Asia News

di Nirmala Carvalho

Le manifestazioni hanno coinvolto migliaia di persone in tutto il Paese. Il 10 agosto 1950 sono state approvate le norme che discriminano i Dalit di religione diversa da indù e buddismo. Dopo 62 anni nulla è cambiato. L’appello al nuovo presidente Mukherjee e a Sonia Gandhi per una rapida revisione delle leggi.

Mumbai (AsiaNews)- “I dalit cristiani indiani sono ancora discriminati per la loro fede. In un Paese laico come l’India è scandaloso che i fuori casta di religione diverse da indù e buddismo vengano privati dei loro diritti a causa della religione”. E’ quanto afferma ad AsiaNews, mons. Anthonisamy Neethinathan, responsabile per la Conferenza episcopale indiana (Cbci) della Commissione per le Scheduled Castes e Tribù, in occasione del “Black Day”, giorno di lutto contro la discriminazione dei fuori casta cristiani e musulmani. L’evento si celebra oggi in tutto il Paese. Con  esso i dalit chiedono al nuovo presidente Pranab Mukherjee, al Primo ministro Manmohan Singh e al presidente della United Progressive Alliance (Upa) Sonia Gandhi di abolire l’art. 3 della legge sulle Scheduled Castes (Sc) del 1950 che impedisce ai cristiani e musulmani di uscire dallo stato di fuori casta e accedere a pieni diritti.

Mons. Neethinathan sottolinea che tutti i Dalit che non rientrano nelle legge sono non godono dei privilegi concessi agli altri fuori casta. Molti di loro vivono ai margini della società, non lavorano e devono sottostare agli antichi obblighi previsti nell’assurdo sistema delle caste indù anche se tale siste

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