La Bibbia, la sceneggiatura preferita di Hollywood | Tempi.it

maggio 14, 2013 –  Paola D’Antuono

Dall’Arca di Noè alle tavole di Mosè, i più grandi cineasti scelgono di confrontarsi con le sacre scritture per conquistare il pubblico.

Nel 2004 il film di Mel Gibson, La passione di Cristo, raggiungeva la mirabolante cifra di 600 milioni di euro incassati nei cinema di tutto il mondo. Un risultato incredibile per il film che raccontava gli ultimi giorni di vita di Gesù, senza risparmiare alla visione scene crude e realistiche. Ancora oggi, a Hollywood, ci s’interroga senza risposta definitiva sul film di Gibson, anticipato da critiche ferocissime e accuse di antisemitismo da ogni parte del mondo, che però seppe conquistare il cuore di milioni di spettatori. C’è chi parla di astute operazioni di marketing, chi riconduce il tutto al particolare momento politico che vivevano gli Stati Uniti all’epoca dell’uscita in sala, chi ritiene che il merito sia dovuto a un efficacissimo passaparola, ma una cosa è certa: la Passione vista da Mel Gibson è uno dei migliori film a tema religioso.

BEN-HUR. Che a Hollywood piaccia affondare le mani nelle sacre scritture è cosa nota. Le prime trasposizioni cinematografiche a tema biblico risalgono ai primi decenni del Novecento, per trovare la loro massima espressione alla fine degli anni Cinquanta con la pellicola di William Wyler, Ben-Hur, vincitrice di 11 premi Oscar e con I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille (il remake del 1959), che di Oscar ne portò a casa solo uno per i migliori effetti speciali ma che divenne un cult assoluto del cinema classico.

NOÈ. Attualmente, negli studios americani, i migliori registi sono al lavoro su temi biblici: Darren Aronofsky (Il cigno nero, The Wrestler) sta post producendo un film dedicato alla storia di Noè, con Russell Crowe ed Emma Watson, la cui uscita è prevista nella primavera del prossimo anno, Ang Lee e Ridley Scott stanno seguendo due progetti paralleli dedicati a Mosè, uno dei personaggi preferiti del cinema biblico, mentre la casa di produzione di Will Smith è al lavoro per raccontare la storia di Caino e Abele. Ma il vero successo, come ormai sempre più spesso accade, lo ha registrato la serie tv The Bible, che in America ha tenuto incollati 13 milioni di spettatori durante la prima puntata andata in onda su History Channel. Un risultato che fa ben sperare per il futuro, sempre che Hollywood riesca a maneggiare un argomento delicato come si conviene (leggere sempre alla voce Gibson).

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