La buriana su gay e diritti umani

Non se ne può più del politically correct! Siamo continuamente di fronte a prese di posizione che vogliono convincerci che certi comportamenti sono giusti, vanno accettati e addirittura protetti con particolari norme. Così ora la buriana su gay e diritti diventa un leit-motiv pervasivo, al punto che sembra essere l’orizzonte di un pensiero civile, che va da tutti accettato, con “scomunica” (che in questo caso appare un istituto bene accetto, non come quando veniva usato dalla oscurantista e medievale Chiesa cattolica) per chi non si adegua.Ho ascoltato la trasmissione di RadioRai3 “Tutta la città ne parla” perché, dopo avere inviato un tweet anche a loro, mi è stato chiesto un contatto telefonico (che non c’è stato – ma capisco quanti avranno voluto dire la loro sull’argomento). Ascoltando mi ha davvero incuriosito e – realmente – anche un po’ infastidito l’osservazione sulla pretesa «sudditanza» dei politici nei confronti della Chiesa cattolica. Non so se c’è questa cosiddetta sudditanza, certo quello che conta è, per me, se la Chiesa cattolica dice cose vere o false. Non sono abituato a giudicare la bontà di una espressione a seconda di chi la dice. Ho troppo caro l’insegnamento di San Paolo che afferma: «Esaminate ogni cosa, trattenete ciò che vale». E se ciò che vale lo dice uno che “non è dalla mia parte” per me vale lo stesso.

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