Mons. Mamberti alle Nazioni Unite: la crisi in Siria si risolve rispettando il diritto internazionale. L’Onu va riformata

Sulla crisi in Siria “non è possibile una soluzione fuori del rispetto delle regole del diritto internazionale e del diritto umanitario”. Lo ha affermato l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati nel suo intervento di ieri a New York, durante la 67.ma Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il presule è tornato a invocare una riforma degli organismi Onu, in sintonia con l’attuale scenario internazionale. Il servizio di Alessandro De Carolis.

È un dato di fatto: a 67 anni dalla sua fondazione, l’Onu è un gigante dai piedi d’argilla e forse non solo i piedi. È molto esplicito mons. Mamberti nel mettere il dito su una piaga – quella della effettiva capacità delle Nazioni Unite di incidere sulle vicende internazionali – che potrebbe essere sanata se l’Onu cambiasse pelle. Dalla sua nascita a oggi, riconosce il presule, le Nazioni Unite hanno prodotto un corpus di leggi di riferimento “quasi universale” a tutela della pace. Difesa dei diritti umani, disarmo nucleare, cooperazione per lo sviluppo, risoluzione dei conflitti regionali, bilaterali o civili: innumerevoli sono gli ambiti in cui l’Onu è intervenuta e ha legiferato. Allora “com’è possibile – si chiede mons. Mamberti – che, malgrado l’adesione universale alla Carta delle Nazioni Unite e ai Trattati fondamentali, non si riesca a stabilire una giusta e vera governabilità mondiale?”.

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