Dire che quella di ieri sia stata una giornata difficile per Papa Benedetto è davvero un eufemismo. Una sua azione e le parole di un suo messaggio hanno prodotto una risposta travolgente contro di lui da parte sia dei social network sia dei mezzi di comunicazione.
La prima la potremo definire una pura e semplice notizia diffamatoria. Innanzitutto il Papa non ha incontrato né benedetto solo la signora Kadaga (e tantomeno quella legge così insulsa e vergognosa), ma un’intera delegazione di parlamentari ugandesi. Vi dirò di più la Chiesa in Uganda fin dal 2010 è impegnata nel combattere questa proposta di legge avendo raccolto in pochi giorni ben 350.000 firme, affinché fosse scongiurato tale pericolo. Questo lo stralcio di un articolo comparso su Radio Vaticana nel febbraio del 2010: “I vescovi ugandesi si erano pronunciati il 23 dicembre scorso, ricordando l’intransigente insegnamento della Chiesa in materia ma invitando al “rispetto, alla compassione e alla sensibilità. Le persone omosessuali hanno bisogno di aiuto, comprensione e amore come tutti coloro che si sforzano di diventare membri del Regno di Dio”.
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