Kek-Ccee. Card. Erdõ: l’Europa dimentica Dio, dai cristiani il coraggio della coerenza

L’Europa secolarizzata, che ha dimenticato il cielo, e il coraggio dei cristiani del continente, perché quello sguardo sia sempre rinnovato. Due punti di vista sui quali il cardinale cardinale Péter Erdõ, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, ha preso in considerazione nel suo intervento a Varsavia, dove è in corso di svolgimento fino a domani il Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (Cce) sul tema “Fede e religiosità in un’Europa che cambia. I nuovi movimenti cristiani in Europa: sfide o opportunità”. “I cristiani, la Chiesa – ha detto tra l’altro il cardinale Erdõ – devono scrutare i segni dei tempi in modo sovrano, secondo i criteri della propria fede” e devono avere “più coraggio”, essere cioè “talmente coraggiosi da prescindere, a volte, persino dalla politica quotidiana, dall’opportunità quotidiana nel nome di un’umanità che si conosce nella sua pienezza attraverso la persona di Gesù Cristo”. Per professare la Dottrina sociale della Chiesa, ha proseguito, “per arrivare alle conclusioni morali concrete che vengono dalla convinzione cattolica, o cristiana, bisogna credere, bisogna avere l’esperienza dell’incontro personale e comunitario con il signore Gesù”. Solo così, ha affermato il cardinale Erdõ si può “essere convinti delle verità fondamentali della nostra fede”.

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