Nozze gay, sì di Londra. Ecco le conseguenze | Tempi.it

febbraio 6, 2013 Rodolfo Casadei

Il noto avvocato Aidan O’Neill ha stilato un elenco di casi concreti che potranno verificarsi dopo il sì di Londra. Dalla scuola alla famiglia, dagli affidi alla Chiesa.

Le preoccupazioni intorno al matrimonio gay e alla libertà di coscienza si sono in gran parte concentrate sui luoghi di culto e i ministri religiosi che celebrano matrimoni. Ma l’impatto sui luoghi di lavoro, sulle scuole e in altre aree della vita quotidiana è stato trascurato. Questi aspetti sono esaminati in una consulenza legale del noto avvocato Aidan O’Neill, esperto di diritti umani e in particolare della Convenzione europea sui diritti umani. È stato consulente della Corte Suprema del Regno Unito, della Camera dei Lords, della Corte di giustizia dell’Unione Europea e della Corte europea dei diritti umani. A O’Neill è stato commissionato un parere legale su una serie di scenari connessi alla legalizzazione del matrimonio gay dalla Coalition for marriage, la federazione di sigle e personalità autorevoli che da mesi combatte la sua battaglia contro l’approvazione del matrimonio gay nel Regno Unito.

Cappellani del Nhs (Sistema sanitario nazionale)
Un ministro della Chiesa d’Inghilterra è anche cappellano di un ospedale del Nhs. Durante la celebrazione di un matrimonio nella sua parrocchia dice nell’omelia che il matrimonio è solo l’unione di un uomo e una donna. I suoi capi all’Nhs lo vengono a sapere, e gli erogano una sanzione per aver violato la politica sulla diversità del Nhs. Aidan O’Neill sostiene che in base all’Equality Act del 2010 i manager del Nhs avrebbero una base legale per giustificare la loro azione, anche se il cappellano stava predicando fuori dal suo orario di servizio. La situazione sarebbe identica per qualsiasi cappellano impiegato nel settore pubblico: quelli delle forze armate e quelli dei college universitari.

Insegnanti
A una insegnante delle scuole elementari viene chiesto di utilizzare un libro di favole che ha a tema il matrimonio gay intitolato “Re e Re”. Esso è raccomandato dall’assessorato comunale e da una Onlus che promuove i diritti dei gay. L’insegnante dichiara che l’utilizzo del libro andrebbe contro le sue convinzioni religiose intorno al matrimonio. Le viene detto che sarà licenziata se non ottempera alla richiesta. O’Neill dice che la scuola sarebbe nel pieno diritto di licenziare l’insegnante se continua a rifiutare di usare quel materiale.

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