Manif pour tous Italia: «No unioni civili di Renzi» | Tempi.it

giugno 16, 2014La Manif pour tous Italia

«La proposta, che il Governo vorrebbe presentare a settembre in Parlamento, è assolutamente irricevibile da parte di chiunque abbia le idee chiare circa la risolutezza con cui l’ordinamento deve rispettare l’identità e il ruolo ineguagliabile della famiglia»

manif-pour-tous-italiaLa Manif Pour Tous – Italia ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un commento alle notizie (leggi qui) apparse oggi sull’Unità

+++ “UNIONI CIVILI”: PROPOSTA DI RENZI IDEOLOGICA E IRRICEVIBILE, LA FAMIGLIA NON HA UGUALI +++

La Manif Pour Tous Italia annuncia battaglia sul disegno di legge introduttivo in Italia delle così dette “unioni civili” o “civil partnerships”, di cui sono stati resi noti i tratti caratteristici a cui Matteo Renzi, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Ivan Scalfarotto, avrebbe dato il suo personale consenso.

La proposta, che il Governo vorrebbe presentare a settembre in Parlamento, è assolutamente irricevibile da parte di chiunque abbia le idee chiare circa la risolutezza con cui l’ordinamento deve rispettare l’identità e il ruolo ineguagliabile della famiglia nel contesto antropologico e sociale. Un quadro di preferenza sostanziale e non meramente formale espressamente accolto in Costituzione e, infatti, altrettanto espressamente ribadito anche nelle note sentenze della Corte Costituzionale sul rapporto tra matrimonio e unioni civili alla luce di un pur sollecitato interesse legislativo (in particolare le sentt. 138/2010 e 170/2014 Corte Cost).

L’idea di creare un istituto in tutto e per tutto uguale a quello matrimoniale, che se ne distingua per la mera intestazione, viola in modo ipocrita la differente considerazione in cui, anche secondo le richiamate pronunce della Consulta, la Costituzione tiene, da una parte, i diritti riconosciuti alla famiglia quale “società naturale” (art. 29 Cost) e, dall’altra, i diritti dei singoli tutelati anche all’interno di “formazioni sociali” in cui si svolge la loro personalità (art. 2 Cost).

La famiglia riconosciuta col matrimonio, e dunque fondata sulla comunione di vita di un uomo e di una donna, ha il diritto, anche secondo l’art. 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, di veder rispettate e tutelate le sue impareggiabili specificità antropologiche e sociali; per esigenze di giustizia e proporzionalità, l’ordinamento giuridico deve far salve queste peculiarità distinguendole nettamente da qualsiasi regolamentazione di altre formazioni sociali.

unioni-gay-unitaNé vale minimamente a costituire sufficiente differenziazione tra i due istituti la vietata possibilità per la coppia riconosciuta con unione civile di adottare minori; ciò sia perché quello di crescere con una figura materna e una paterna è un bisogno elementare e dunque un diritto di ogni fanciullo, che lo Stato ha il preciso dovere di tutelare anche e soprattutto nella dinamica dell’adozione (ed è dunque un ambito a priori sottratto da qualsiasi “contenzioso” tra matrimonio e unioni civili), sia perché questo supposto limite è comunque gravemente inficiato dalla prevista possibilità che un convivente avrebbe di adottare il minore che sia già figlio dell’altro convivente (così detta “stepchild adoption”).

Dal momento che tale forma di unione civile si annuncia aperta alla sola coppia di persone dello stesso sesso, quest’ultima concessione va nella precisa direzione di negare, sulla scia ingannevole delle redivive ideologie di genere, quell’ordine naturale dei rapporti di filiazione che l’adozione deve sempre far salvo nell’interesse del minore stesso. Anche alla luce dell’esperienze internazionale, è certo che questo passo sarebbe solo il primo verso l’ammissione incondizionata di coppie dello stesso sesso all’adozione di minori e, per logica conseguenza, anche verso l’ammissione di queste coppie alle tecniche di fecondazione artificiale e medicalmente assistita. Un inquietante scenario che sta già manifestando la sua intrinseca inumanità dov’è stato introdotto, e contro il quale chiunque crede nella famiglia deve spendersi con ogni risorsa fisica e morale.

Per questi motivi, l’unica regolamentazione delle unioni civili immaginabile sulla base del combinato disposto degli artt. 2 e 29 Cost. è quella di mantenere integra, nella sua esclusività sostanziale, la disciplina del matrimonio, e di tenerla altresì saldamente differenziata da una normazione civilistica che raccolga e in caso completi quegli specifici diritti che la giurisprudenza ha già riconosciuto spettare alla persona in ragione di una stabile convivenza di vita.

La Manif Pour Tous – Italia

Fonte: Manif pour tous Italia: «No unioni civili di Renzi» | Tempi.it.

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