“La tolleranza è la virtù dei deboli”, questa frase del Marchese de Sade trova in Algeria il suo senso più autentico. Nel nostro paese, Marchese de Sade si sarebbe anche dilettato di questa intolleranza ambientale che infiamma le anime e gli spiriti. E più nessuno ne è oggi al riparo. L‘inquisizione ha raggiunto anche gli avvocati e le loro presidenze tuttavia pieni di buoni valori e d‘umanesimo.”
Ah, questa parola é quasi un peccato in sé. È diventata un‘invocazione diabolica maledetta dai tenenti dell‘ordine e della morale. Una morale che si riassume ad un‘sola equazione: o si è musulmano, o non lo si è! E se non lo si è, non si avrà quasi alcun diritto in Algeria. È anche impossibile diventare avvocato se la nostra fede musulmana non è provata da A più B. Youcef Benbrahim, il giovane avvocato originario di Sidi Bel Abbès, paga questa equazione estrema schiacciando la libertà di coscienza.
La coscienza giustamente, la presidenza di Sidi Bel Abbès hanno voluto esaminarla col rischio di sanguinarla solo per sapere se il giovane Youcef è realmente un musulmano. Il dubbio si è installato nello spirito del sig. Mohamed Othmani, il presidente del collegio degli avvocati di Sidi Bel Abbès, che vuole a tutti i costi verificare se Youcef è “cristiano o musulmano„. Il giovane Youcef che non ha partecipato alla manifestazione organizzata dagli avvocati della città per denunciare il film americano che offende il profeta dell‘islam Mohamed, è diventato sospetto ai loro occhi.
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