Uno dei servizi che il Movimento per la Vita Italiano ed i Centri di Aiuto alla Vita offrono alle donne, indecise nel portare avanti una gravidanza inattesa o indesiderata è il “Progetto Gemma” (http://www.gloria.tv/?media=32227).
Perché il Progetto Gemma. L’idea è nata dall’esperienza dei CAV, i cui slogan sono “Le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà”, “Difendere il diritto alla vita del bambino non ancora nato significa aiutare la madre, mettersi accanto a lei, insieme a lei per superare le difficoltà”. E poiché l’aborto volontario è motivato sì da ragioni culturali e psicologiche, ma anche da difficoltà economiche, è inaccettabile che una vita appena sbocciata sia soppressa per meri motivi economici.
Il nome “Gemma”. Gemma è la pietra preziosa che la parabola evangelica invita ad acquistare a costo di vendere tutto; gemma è il germoglio ed ogni concepito è un germoglio.
Cos’è. E’ l’adozione a distanza, non in senso giuridico, ma solo psicologico e finanziario, rigorosamente anonima, di una mamma in attesa di un figlio.
Lo slogan. Adotta una mamma, salverai il suo bambino.
L’importo. Ci si impegna a versare mensilmente e per diciotto mesi 160,00 €uro. La cifra non è rilevante né per l’adottante né, per la verità, risolve i problemi chi ne beneficia, ma, insieme ad altri aiuti che i CAV forniscono, è un importo che contribuisce ad alleviare, e spesso a risolvere, le ristrettezze economiche che molto sovente inducono all’aborto. La gestione è affidata alla Fondazione “Vita Nova”, un organismo appositamente istituito dal Movimento per la Vita Italiano. Inoltre, molto spesso il CAV destinatario del Progetto è una ONLUS ed in tal caso l’importo versato nell’anno può essere detratto dall’imponibile Irpef.
Come funziona. La stessa Fondazione “Vita Nova” esamina ed abbina sottoscrizioni e richieste e fa pervenire alla madre cui è stato assegnato il Progetto Gemma, per il tramite del CAV che ha segnalato il caso, ogni euro e fino all’ultimo. E’ naturale che la quantità delle “adozioni” dipende dalla quantità delle sottoscrizioni ed il progetto viene applicato a casi di drammatico bisogno in cui l’aiuto economico si rivela risolutivo per salvare la vita di un bambino minacciato di morte
Gli adottanti. Possono essere singole persone, famiglie, gruppi di amici, associazioni, Parrocchie, Enti pubblici o privati. Non sono mancate adozioni da parte di Amministrazioni Comunali (nel Lazio Viterbo ed Alatri), di Diocesi, di Scuole cattoliche, di gruppi di alunni di scuole pubbliche, di detenuti (carcere di Massa Carrara), di alti prelati (12 tra Cardinali e Vescovi), tre dei quali hanno voluto festeggiare il loro settantesimo compleanno “regalandosi” un’adozione e qualcuno lo ha successivamente ripetuto. Gli adottanti ricevono un attestato di adozione prenatale da “Vita Nova”.
Gli adottati. Sono mamme in attesa di un figlio e che non si sentono di accogliere il loro bambino, anzi vorrebbero abortirlo perché non hanno i mezzi economici per mantenerlo, perché sole, abbandonate, rifiutate dal papà del piccolo o dai propri genitori, mentre un concreto sostegno economico potrebbe salvare loro e i loro figli.
Alcune norme. Per i 18 mesi dell’adozione non sono possibili contatti diretti tra adottanti ed adottati, per evitare eventuali indebite ingerenze da qualsiasi parte. Il CAV, che segue con continuità la madre, fornisce direttamente agli adottanti informazioni sulla gestazione, la data di nascita del bambino, il nome e, possibilmente, la foto del bambino adottato. A nessun titolo l’adozione prenatale a distanza può essere usata per una vera adozione.
Come adottare. Rivolgendosi a: Progetto Gemma – Via Bessarione 25 – 20139 Milano – Tel. 02/48702890-02/56805515 – Fax 02/48705429
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