ABORTO/ La legge sul “battito del cuore” fa arrabbiare (molto) i nemici della vita

lunedì 3 giugno 2013 –  Sharon Mollerus

Quarant’anni dopo la Roe v. Wade, la sentenza della Corte Suprema che ha imposto a livello nazionale l’aborto come diritto alla privacy, Jack Dalrymple, governatore del Nord Dakota, ha controfirmato una legge che proibisce l’aborto, senza eccezioni per stupro o anomalie genetiche, da quando è percepibile il battito cardiaco del feto. Attraverso ultrasuoni transvaginali, ciò è possibile già a sei settimane di gravidanza.

Il governatore Dalrymple ha dichiarato che non è certo che questa legge non venga abolita in futuro (è già stata frontalmente attaccata da Obama nel suo discorso a Planned Parenthood, ndt), ma che “Queste leggi sono state approvate dal Parlamento. Questo è quello che i legislatori vogliono”. Ha poi aggiunto:”Dato che la Corte Suprema ha autorizzato i singoli stati a porre limiti all’aborto e dato che la Corte Suprema non ha mai preso in considerazione questo tipo di restrizione… la costituzionalità di questo provvedimento rimane una questione aperta”.

Quello del Nord Dakota è ora il provvedimento più restrittivo nel Paese, con una multa fino a 5000 dollari, cinque anni di carcere e la perdita del permesso di esercitare per i medici che violino questa legge, senza però sanzioni per le donne che hanno chiesto l’aborto. Il Parlamento del Nord Dakota, a maggioranza Repubblicana, ha anche approvato un “emendamento sulla personalità”, che individua al concepimento l’inizio della vita, e che dovrebbe essere sottoposto a referendum il prossimo anno.

In Arkansas è già passato, nonostante il veto del governatore Democratico Mike Beebe, il divieto di aborto dopo le 12 settimane di gravidanza, o quando il battito del feto può essere sentito con il monitoraggio addominale. Alcuni Democratici si sono uniti ai Repubblicani nell’approvazione del Human Heartbeat Protection Act, anche se ci si aspetta un ricorso costituzionale prima che la legge diventi esecutiva, cioè entro 90 giorni. Provvedimenti simili, un referendum in Mississippi e una legge in Ohio, non sono invece stati approvati. Altre proposte di legge basate sul battito cardiaco sono state presentate in Kansas, Kentucky e Wyoming.

Sull’altro versante, lo stato di Washington sta cercando di includere il pagamento degli aborti nella riforma sanitaria, mentre Andrew Cuomo, il governatore dello stato di New York, sta tentando di fare approvare provvedimenti che assicurino la possibilità, per motivi di salute, dell’aborto oltre il termine. Secondo il Guttmacher Institute, un think tank pro aborto, si è in presenza di una progressiva polarizzazione tra le legislazioni dei vari stati, con una “riduzione della via di mezzo”.

Alcuni gruppi contrari all’aborto si sono opposti alle leggi sul battito cardiaco, affermando che sono inutili sfide costituzionali che storneranno risorse dalla causa. Nell’ottobre scorso, un emendamento alla Costituzione dello stato dell’Oklahoma, che tendeva a riconoscere personalità ai bambini non nati, è stato abbandonato dopo che la Corte Suprema dello stato l’ha giudicato anticostituzionale e la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di prenderlo in considerazione.

Negli ultimi anni, alcuni stati hanno posto limiti all’aborto aggiungendo ulteriori requisiti, come il consenso dei genitori, un tempo di attesa, l’obbligatorietà degli ultrasuoni e controlli operativi sulle cliniche in cui si effettuano aborti. In alcuni casi si sono poste restrizioni ai finanziamenti pubblici e nove stati hanno proibito l’aborto oltre le 20 settimane, perché il feto è in grado di sentire dolore.

Inoltre, il numero di medici disposti a praticare aborti è diminuito di quasi il 40% dal 1982, con un numero totale di 1793 medici su tutto il territorio nazionale nel 2008, secondo i dati prodotti dal Guttmacher Institute. I risultati dei sondaggi variano in conseguenza delle domande specifiche poste sui vari punti delle leggi sull’aborto, ma oggi, secondo Gallup, un numero minore di americani si dichiara categoricamente a favore del diritto di abortire: il 41% nel 2012 rispetto al 56% nel 1995.

I legislatori pro-life sperano che le nuove tecnologie possano offrire argomenti efficaci contro la decisione della Corte Suprema su Roe v. Wade. In quella sentenza la Corte ha dichiarato: ”Se lo Stato è interessato a proteggere la vita del feto quando questo può sopravvivere, può proibire l’aborto in questo periodo, eccezion fatta per il caso in cui sia necessario preservare la vita o la salute della madre.” E’ a questo scopo che la legge 134 del Senato dell’Arkansas stabilisce che: “Capacità di sopravvivenza significa una condizione medica che inizia quando è percepibile il battito cardiaco del feto”.

Fonte: ABORTO/ La legge sul “battito del cuore” fa arrabbiare (molto) i nemici della vita.

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