Francia, dopo la “Manif pour tous” cosa succederà? – Vatican Insider

Analisi della composita realtà degli oppositori della legge sui matrimoni omosessuali

Antoine-Maire Izoard

Quanti sono stati i manifestanti della grande “Manif pour tous“ di Parigi, domenica 26 maggio, contro la recente legge che consente il matrimonio e l’adozione per le coppie dello stesso sesso? Centocinquantamila secondo le cifre della Questura parigina e 1 milione secondo gli organizzatori. Sicuramente la cifra giusta si trova nell’intermezzo. Di sicuro il movimento in sei mesi ha trovato nel popolo francese una risposta inaspettata. Mai, da trent’anni, era avvenuta una tale mobilitazione. Per gli organizzatori della “Manif“, si tratta del “più grande movimento sociale“ in Francia dal lontano maggio 1968.

I francesi, cattolici e non, giovani e anziani, hanno risposto con impeto a quello che il ministro della giustizia Christiane Taubira ha considerato come un “cambiamento di civilizzazione” ma che non tutti approvato. Come spiega Tugdual Derville, militante pro-vita e uno degli portavoce della “Manif”, questo movimento era del tutto “inedito” perché “nessun partito politico era capace di radunare tale folle”.

Dopo la promulgazione della legge Taubira da parte del governo socialista e il primo “matrimonio” celebrato a Montpellier mercoledì scorso, i manifestanti hanno pensato di essere stati ignorati dal governo che non ha voluto sentire la loro voce. La situazione è fluida e il movimento deve decidere cosa fare ora. Intanto decine di giovani manifestanti arrestati dalle forze dell’ordine e trasferiti in stato di detenzione preventiva il tempo di una notte, hanno detto in non credere più, ormai, nella democrazia. Non bisogna dimenticare che tra loro una parte non irrilevante fa parte di estremisti di destra, che hanno fatto della manifestazione il loro pretesto per attaccare polizia e organi di stampa.

La Chiesa in Francia sembra avere preferito abbassare i toni – anche perché l’ultima protesta parigina era stata in parte strumentalizzata dalla destra e perché la stessa opinione pubblica cattolica è divisi sulla legge che permette il matrimonio gay. Ma nei mesi scorsi i vescovi e le associazioni, molte delle quali presenti nelle manifestazioni, avevano motivato la loro contrarietà.

Malgrado la delusione, la “generazione Manif pour tous“ ha promesso di non fermarsi. Innanzitutto perché dopo i primi matrimoni gay e le prime adozione da parte di copie omosessuale, si sa che il governo intende (o almeno intendeva prima di quella ampia mobilitazione ?) legiferare in favore della procreazione assistita medicalmente e la gestazione tramite altri per le coppie omosessuali. “Ci saranno altre manifestazione in futuro per difendere il bambino, per tutelare la famiglia”, avverte Tugdual Derville che, tra l’atro, sta per lanciare – il 22 giugno – un nuovo movimento di “ecologia umana“ per tutelare l’uomo “che non può essere un semplice oggetto di sperimentazioni tecniche, mediche, sociali o economiche“. Si tratta, spiega Derville, di “prendere cura dell’uomo, tutto l’uomo”.

Infatti, oltre al movimento “Ecologie humaine“ sono nate tante iniziative originale e inaspettate. Un gruppo di giovane donne combatte con intelligenza le attiviste del gruppo Femen, la loro aggressività. Le “Antigones“ spiegano infatti che la dignità della donna deve essere difesa senza esibizionismo e isteria. Un’altro movimento pacifico si e dilagato in Francia, e anche all’estero : i “Veilleurs“. Senza cortei né slogan, centinaia di giovani si radunano la sera in un posto all’aperto, davanti ad un’ edificio pubblico o un’ambasciata per chi sta all’estero, recitando testi, cantando, pregando. Si tratta di non abbandonare le strade, senza parole e grandi discorsi, ma con la solo presenza vogliono tenere alta l’attenzione sul tema.

I progetti futuri del governo nel campo dell’etica e della famiglia non sono ben chiari. Anche a livello europeo sta nascendo un movimento contro le teorie del gender e anche su questo il movimento francese tenta di attivarsi con contatti in tutti i paesi dell’Unione e oltre.

Un cosa é sicura. Con la “Manif pour tous“ e nata un’onda calma ma determinata di francesi che, prima, non si facevano sentire. Una maggioranza un tempo silenziosa e “beneducata“, come ha scritto qualcuno, che non intende abbandonare la lotta e ora oltre marce e incontri si è lanciata nell’azione di promozione delle proprie idde attraverso la rete sociale, Facebook e Twitter in particolare

Fonte: Francia, dopo la “Manif pour tous” cosa succederà? – Vatican Insider.

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