PAKISTAN/ Il ministro Bhatti: l’Italia ospiti una conferenza mondiale sui cristiani perseguitati

martedì 2 ottobre 2012

Paul Bhatti, ministro pakistano per l’Armonia nazionale e fratello di Shahbaz, ucciso un anno e mezzo fa da un commando di terroristi, interverrà oggi all’Università di Padova per parlare di come vivono i cristiani nel suo Paese. Come anticipa a Ilsussidiario.net, “sarà l’occasione per proporre una grande conferenza mondiale sul tema della libertà religiosa, che vorrei organizzare in Italia insieme a tutti i capi di Stato e leader politici e religiosi dei cinque continenti”.

Ministro Bhatti, è di ieri la notizia di alcuni musulmani pakistani accusati di blasfemia per avere distrutto un tempio induista. Che cosa ne pensa?

La legge sulla blasfemia punisce le offese contro qualunque religione e i suoi profeti. Purtroppo in Pakistan è stata applicata soprattutto contro i cristiani, ma anche alcuni musulmani sono stati perseguiti con questa accusa. L’attacco contro il tempio induista rientra a sua volta nei casi previsti dalla legge sulla blasfemia. Ma anche nel caso di Rimsha Masih, sembrerebbe che un musulmano abbia inserito delle pagine del Corano all’interno di un sacchetto che conteneva la cenere, con l’obiettivo di far ricadere l’accusa sulla ragazzina. Questo gesto è a sua volta una forma di blasfemia, e quindi ora questo personaggio di religione islamica a sua volta dovrà rispondere della stessa accusa.

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