SIRIA – La rivoluzione non è, e non deve essere, una “jihad islamica”

Damasco (Agenzia Fides) – “La rivoluzione siriana è una lotta per gli ideali di democrazia, libertà, dignità, diritti umani. Non è e non deve diventare una ‘jihad islamica’; per questo i cristiani non hanno nulla da temere”: è quanto dice all’Agenzia Fides un cittadino siriano, musulmano sunnita, esponente della classe media e di una nota famiglia di Damasco, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza. Mohammed El Shami – come si fa chiamare, con un nome di fantasia, l’interlocutore di Fides – è un intellettuale di grande spessore, che ha viaggiato molto in tutto il mondo e che condivide gli ideali e la lotta dell’opposizione siriana.

Sulla situazione siriana, l’intellettuale puntualizza: “La nostra rivoluzione è iniziata pacificamente nel marzo 2011 ed è proseguita pacificamente per i primi mesi. Ma il regime di Assad ha reso questa rivoluzione pacifica impossibile, quindi una svolta violenta è stata inevitabile. Dopo i primi 7-8 mesi, molti soldati hanno cominciato a disertare dall’esercito ufficiale siriano, perché si rifiutavano di uccidere la propria gente, e hanno formato l’Esercito Siriano di Liberazione per proteggere le manifestazioni pacifiche e le loro famiglie”.

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