Sarà estratto a sorte da un bambino il nuovo Papa della Chiesa Copta Ortodossa, destinato a succedere a Shenouda III rimasto in carica per 41 anni. Un chierichetto tra i cinque e gli otto anni, scelto tra dodici coetanei, pescherà il nome del nuovo patriarca scegliendolo tra i tre candidati che hanno ottenuto il maggior numero di consensi tra i grandi elettori. A essere in lizza sono il vescovo Rafael, 54 anni, il vescovo Tadros, 60 anni, e padre Rafael Ava Mina, 70 anni. Il sussidiario.net ha intervistato il gesuita egiziano Samir Khalil Samir sulle sfide che attendono il nuovo Papa.
Padre Samir, quali saranno le sfide politiche che dovrà affrontare il nuovo Papa?
Il governo è in mano ai Fratelli musulmani e la politica egiziana sta affrontando un cambiamento radicale, che va di pari passo a un’ondata di aggressioni contro i cristiani copti. Il nuovo Papa si troverà quindi in una situazione politica molto delicata, perché si tratterà nello stesso tempo di avere una relazione politica accettabile con il presidente Mohammed Morsi, ma di esigere anche la difesa e la giustizia nei confronti dei cristiani. La situazione infatti è sempre più grave. L’esercito e la polizia, di fronte a qualsiasi atto di violenza, mettono in prigione i cristiani al posto dei loro aggressori. Aumenta quindi la tensione tra cristiani e musulmani nel Paese.
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