A margine delle fiction televisive con le quali si vuol descrivere cosa è la malattia mentale ! Nella “Giornata Mondiale della libertà di stampa”sono intensi gli obblighi ed i doveri ?

Non vi è dubbio che in Italia si aggirano in circa 10 milioni i sofferenti di malattie psichiche, dalla depressione, primo disordine funzionale della persona, dallo stress psico-fisico, dalle nevrosi in genere, alla schizofrenia grave, lasciati, tutti, quasi sempre allo sbaraglio, ignorati, dimenticati, emarginati per le inadempienze delle Istituzioni !

 

Se si facesse una classifica degli argomenti più trattati dai mass media, sopratutto dalla TV di Stato, il primato non andrebbe certamente al problema inerente i malati mentali !

 

Bisogna considerare che il servizio pubblico televisivo nella libertà di comunicazione sancito dall’art.15 della Costituzione, oggi 3 maggio 2013 in cui si celebra la Giornata Mondiale della libertà di stampa, significa una serie di obblighi e di doveri nell’interesse della collettività, della programmazione, di uno standard di qualità particolarmente necessari in un concreto pluralismo che necessita della realtà e che faccia “sentire” le tematiche che avvolgono l’opinione pubblica e le necessità ed i disagi della gente per non essere lontani dalla vita quotidiana . 

 

Molto spesso il delicato argomento della disabilità in genere, particolarmente quella riferente ai “malati” sopra descritti, viene “ripreso” e descritto dalle televisioni, anche di Stato, nella ampiezza del rilievo dei posti della sofferenza psichica, come le fiction compiono nel descrivere come sono ubicati i “malati” in Italia, una ripetizione di una cronica situazione risaputa e vecchia di molti anni che ha determinato il passaggio dal concetto custodialistico ( “manicomi”) a quello terapeutico ( Ospedali o Cliniche Psichiatriche ).

 

I “classici” della liturgia cinematografica della “follia”, come “Psyco” “Il buio oltre la siepe” “Il silenzio degli innocenti” ecc. hanno identificato il cammino che la tematica del folle compie in una via stretta piena di sanguigni dibattiti soprattutto al tempo della discussa legge Basaglia nel 1978 ritenuta necessaria per la prevenzione cura ed eventuale inserimento sociale dei “malati psichici” e la chiusura dei lager, dove ogni sorta di “malati” psichici trova rifugio, compiuta legalmente a norma di legge dai NAS dei Carabinieri ai quali và una infinita riconoscenza.

 

Ma la cruda realtà del disturbo psichico ha oltrepassato il muro del buon senso, del silenzio e del disinteresse da parte di tutti, Istituzioni soprattutto, perché continua quella filosofia della pur giusta chiusura dei “manicomi”, ma con la restituzione alle famiglie ed alla società dei “malati” mettendo in pericolo la sicurezza dei cittadini.

 

Quando vediamo nella strade della n/s città o dei n/s paesi “matti” in libera uscita, non si valuta a fondo e non si vuol capire la priorità di una urgente soluzione di questo problema, allora non possiamo che pensare ad una cocciutaggine davvero allarmante e disarmante !

 

Scaraventare” centinaia di migliaia nella disperazione e nell’angoscia costringendole a vivere giorno e notte direttamente il rischio ed il dramma conseguente con la presenza in esse di un malato mentale, come viene descritta nelle fiction ad hoc, “costringere”le famiglie ad accollarsi onerosi costi di ricovero in strutture private, “inserire” i residui manicomiali in strutture intermedie, private o convenzionate scandalosamente ancora aperte, come quella, ad esempio di Genova-Quarto per lo meno fino a qualche tempo or sono, in una parola “vediamo” alterarsi la vivibilità di questi esseri umani in un rimedio peggiore del male.

 

Allora poco è servito chiudere i “manicomi” per dare queste risposte al disagio mentale !

 

Amareggia e sconforta le famiglie di questi “desaparecido della nostra civiltà” per la mancanza, ripeto,  di adeguate informazioni su una situazione così delicata e continua a meravigliare la latitanza fin qui perseguita dalla TV di Stato e &, oltre quella cronica delle Istituzioni.

 

Non desidero proseguire nella disanima delle trasmissioni televisive sulla “materia”, considerando che i tempi televisivi non consentono di soffermarsi su dettagli e precisazioni varie altrettanto meritevoli di un più attento esame che sono necessari, ma è ritenuto assurdo ed inconcludente incentrare l’attenzione sui soli effetti che produce questa malattia e non ricercare ed evidenziare le cause e suggerire i rimedi con provvedimenti legislativi e sanitari .

 

E’ necessario, urgente, improrogabile :

 

1.) il pieno rispetto della dignità della persona malata psichicamente ; ( se la legge 180 ha dato un colpo di        spugna ai “manicomi”, ne ha creato altri “piccoli”) ;

 

2.) l’autorizzazione al TSO obbligatorio, anche in assenza del consenso del paziente, almeno in determinate condizioni (con le garanzie di rispetto del “paziente” considerata persona non padrona delle proprie azioni);

 

3.) la realizzazione di strutture territoriali di riabilitazione ( molto carenti );

 

4.) la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva, ( mai considerata );

 

5.)l’eventuale costituzione di un Fondo Speciale Economico (dopodinoi) nel quale confluire quelle parti di patrimonio, risparmi o beni che in eredità andrebbero ai “malati” che un giorno resteranno soli, ( la grande e giustificata  preoccupazione delle famiglie, ma gestite da un Ente Pubblico che ne garantisce il proseguo;

 

6.) l’aggiornamento degli assegni di assistenza, perché con euro 275,87 di media al mese ( Circolare INPS del 28 dicembre 2012 n. 149 Direzione Centrale delle Prestazioni ) consentono solo di sopravvivere, ( una vera vergogna ! );

 

7.)    la auspicata chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari adeguando la normativa penale a quella civile. (non solo sono in contrasto con la legge 180, ma configgono addirittura con i dettami della Carta Costituzionale.) Chiusura, ora, spostata al 1 aprile 2014 ! ( ma cos’è una farsa tragicomica?) ;

 

8.)    tutelare i circa 31.500 malati psichici “ospiti” nelle carceri ( lasciati allo sbaraglio!);

 

9.) la promozione di una indagine parlamentare sul “passato” dei “manicomi” e sulla situazione in atto ( la ultima Indagine risale alla XIV° Legislatura ( da Resoconto .Sommario Senato della Repubblica n.312 del 1 febbraio 2006);

 

10.) la formulazione di un Testo Unico per raccogliere le diverse normative sull’handicap oggi troppo frammentarie ( preventivato nel 2005 dall’On.Berlusconi e mai realizzato) ;

 

ed altro che abbiamo richiesto con le n/s Petizioni al Parlamento Italiano ed Europeo dal 7 ottobre 1998, vedere :

http://digilander.libero.it/cristianiperservire 

 

Ancora una volta dobbiamo ribadire che non sono le parole, le trasmissioni, i casi eclatanti che possono modificare questa “situazione”: è il Parlamento che deve intervenire al più presto !

 

Purtroppo in Italia non esiste la priorità che si deve dare alle necessità, si provvede ad “altro” !

 

Occorre ammettere che la legge 180 non ha funzionato o quanto meno sono passati 35 anni tra chiacchiere, burocrazia, discorsi e non si è provveduto e non si provvede tutt’ora, 2013, adeguatamente alla soluzione di questo “problema” tanto da trovarci ancora impreparati, delusi, frastornati !

 

Occorre che questa situazione non venga vista in maniera teorica, ma venga valutata in modo pratico con una legge-quadro da me auspicata nelle Petizioni, affinché le Regioni possono legiferare per un trattamento corretto ed omogeneo e per Servizi uguali in tutto il n/s Paese.

 

Anche se il disagio mentale è stato qualche volta affrontato, ripeto, questo è avvenuto in maniera evasiva e superficiale, mentre l’Azienda Pubblica Televisiva, nonché quelle private, a nostro modesto avviso, dovrebbero svolgere una serie di doveri ed obblighi che devono rispettare, ripeto, l’interesse e le necessità della collettività, mai dimenticando di evidenziare le priorità assolute come quella della sicurezza dei cittadini minacciata quasi quotidianamente da soggetti psicopatici, come quello avvenuto recentemente a Roma in Piazza Colonna .

 

Ed aggiungo per concludere : se l’Ente Televisivo di Stato, nonché quelle private, vogliono essere incisivi e concreti, non si devono limitare a sole e semplici parole, accenni accorati, o sordi “tromboni”, ma essere più presenti e pressanti a trattare un “argomento” che si tira fuori di tanto in tanto ed in particolari circostanze come quella della affannosa pubblicità delle fiction !

 

A buon intenditore poche parole bastano !

 

E con le sagge parole del Beato Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza” !

 

Previte

 

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Varie e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.