Belgio. Denunciato il «pioniere dell’eutanasia» Distelmans | Tempi.it

aprile 10, 2014 Leone Grotti

Tom Mortier ha portato in tribunale Distelmans per aver ucciso la madre depressa senza essere competente in materia. Due mesi prima la donna aveva fatto una donazione alla fondazione pro morte del dottore

wim-distelmans-belgio-eutanasiaWim Distelmans, considerato «l’eroe della buona morte» in Belgio, è stato denunciato per la prima volta per avere infranto le leggi sull’eutanasia. Tom Mortier ha fatto causa al medico dopo che Distelmans ha ucciso con l’eutanasia sua madre senza avvisarlo e «infrangendo la legge».

«INDIZI SERI». La madre di Mortier, Godelieve De Troyer (foto in basso), non aveva alcuna malattia fisica ma come molti anziani soffriva di depressione, anche a causa del cattivo rapporto con i figli. È stata uccisa il 19 aprile 2012 nell’ospedale universitario UZ Brussel. Samuel Vinck, avvocato di Mortier, ha dichiarato: «Il mio cliente ha buone ragioni di credere che la legge non è stata correttamente applicata. Abbiamo seri indizi che lo provano e il mio cliente ha tutto il diritto di pretendere che le autorità competenti esaminino il caso».

NON ERA COMPETENTE. Mortier aveva già riportato il caso davanti all’Ordine dei medici del Belgio, accusando Distelmans di non avere avvisato la famiglia. La legge prevede che i familiari del paziente vengano avvisati anche se il diretto interessato può pretendere che questo non avvenga. Ma le accuse conosciute non finiscono qui: secondo il figlio, Distelmans non era competente in questo caso.
Godelieve De Troyer, infatti, soffriva di depressione e gli psichiatri che l’avevano visitata ritenevano che con un adeguato trattamento potesse riprendersi. Distelmans invece, specialista di tumori, ha ritenuto di praticarle l’eutanasia pur non essendo uno psichiatra né un esperto di depressione.

belgio-eutanasia-distelmansDONAZIONE PRIMA DI MORIRE. Infine, a rendere sospetto il caso c’è una donazione di 2.500 euro che la donna ha fatto all’associazione di Distelmans per il diritto a morire, LEIF, appena due mesi prima dell’iniezione letale. Mortier ha quindi accusato «l’eroe della buona morte» di aver fatto il lavaggio del cervello alla madre.
Il portavoce dell’ospedale UZ Brussel si è difeso così: «Tutto quello che possiamo dire è che i giudici decideranno su questo caso e che non è un bene che questa storia sia apparsa sui media».

PIONIERE DELL’EUTANASIA. Wim Distelmans è il «pioniere» dell’eutanasia in Belgio. Da dieci anni a capo della Commissione incaricata di controllare il verificarsi di eventuali abusi della legge, è stato più volte accusato di conflitto di interessi ma è sempre rimasto in carica. Nonostante la legge sia stata introdotta dal 2002 (e da quest’anno può essere anche richiesta dai minori) e gli abusi dimostrati da diversi autorevoli rapporti la Commissione non ha mai riscontrato neanche un’irregolarità nell’applicazione della legge.

I “TROFEI” DI DISTELMANS. Distelmans è diventato famoso negli anni, oltre che per i motivi già riportati, per aver praticato l’eutanasia nei casi più disparati: nel 2013 ha ucciso due gemelli 40enni che non erano affetti da malattie terminali solo perché questi, sordi dalla nascita, temevano di diventare ciechi e perdere la loro autonomia. Distelmans ha dichiarato con orgoglio dopo l’iniezione letale: «È la prima volta che viene praticata una “doppia eutanasia” nel mondo. I due gemelli non avevano più niente per cui vivere».
Un altro “trofeo” di Distelmans è Nancy Verhelst, transessuale diventata Nathan, da sempre odiata dai genitori «che volevano un maschio» e che il dottore ha ucciso «perché soffriva troppo psicologicamente. Si trattava di un caso che soddisfa perfettamente le condizioni richieste dalla legge».

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