I cattivi | Berlicche

Diciamocelo chiaramente: quanti, una, due settimane fa sarebbero stati pronti a scommettere che oggi avremmo visto un bombardamento americano sulla Siria?
Parecchi, penso. Probabilmente qualche euro ce lo avrei messo anch’io.
Eppure questa eventualità appare di ora in ora meno probabile. Dalla coalizione dei bombardieri si sono sfilati tutti, ad uno ad uno. Anche la Francia. E gli Stati Uniti sono rimasti soli con il cerino in mano, fino all’apertura diplomatica di ieri che appare chiaramente come un tentativo di uscire dall’impiccio senza perdere del tutto la faccia.

Quello su cui volevo portare la vostra attenzione è un particolare che corre sottotraccia, che forse diamo che per scontato ma proprio per questo è importante che sia invece portato alla luce del sole.
Ovvero: credete veramente che gli Stati Uniti vogliano attaccare la Siria per punire l’uso di gas letali? Credete davvero che la Russia voglia impedire il bombardamento per ragioni umanitarie?
Non prendiamoci in giro. Se avete davvero creduto queste cose, se vi siete bevuti la propaganda dell’una o dell’altra parte allora fareste meglio ad atterrare nel mondo reale. Di profughi, civili, diritti umani o giustizia a questa gente non importa proprio niente. O meglio: li pensano utili strumenti per pararsi la faccia e le parti basse. Nelle migliori delle ipotesi ritengono che ci siano altre cose più importanti di quelle lì. Tipo il proprio tornaconto.
E’ chiaro a tutti che Assad dovrebbe essere un pazzo suicida per usare i gas a casa sua , all’arrivo degli ispettori, contro obbiettivi non sensibili, civili addirittura. E Assad non è un pazzo suicida.
E’ chiaro a tutti che se il governo siriano non è fatto di stinchi di santo anche tra i ribelli c’è gente, per usare il termine adoperato da Quirico, “senza misericordia”. Posso usare un altro termine? Cattiva.

Chi sono i cattivi? Quelli che agiscono in nome del proprio interesse, senza preoccuparsi se sia bene o male. Recenti studi hanno dimostrato che anche i bambini piccolissimi sanno distinguere tra bene e male. Qualunque genitore sa però bene che presto il bimbo comincia a pretendere, a diventare egoista. Mettere se stesso davanti a tutto. A diventare cattivo.
A nessuno piace ad avere a che fare con gente cattiva, non foss’altro che pensano al loro tornaconto, che spesso è diverso dal nostro. Crescendo, noi cattivi impariamo a mimetizzarci, a giustificarci.
Se non c’è un potere più grande, l’unica legge è quella del più forte. Anche il cattivo lo sa. Tanto che per imporre la propria forza a volte si appella ipocritamente proprio a quella legge ultima, usandola a fin di male.
Verrebbe da disperare, se quel potere più grande non esistesse. Perché saremmo in balìa completa dell’uomo e del suo male. In balìa completa di noi stessi e del nostro male.

Quella invocata dal Papa, sabato, è quella legge più grande. Se tutti gli uomini sono cattivi, tutti possono imparare ad essere buoni. E’ una cosa che si apprende, guardando. Digiunando, per capire che siamo limitati. Supplicando quella fonte della bontà, che accada il miracolo, che aiuti noi cattivi ad abbandonare il male.
Abbandonare il male conviene. Non sono convinti di questo solo i cattivi, che infatti continuano a fare il male, e talvolta chiamarlo anche bene.
Però cosa sia il male, cosa sia il bene lo sappiamo tutti. E quindi, lettori miei, attenti: dov’è veramente, il bene in questa vicenda? Chi è che si muove sicuramente, certamente per il bene? E ancora: chi invece no?
E voi, proprio voi, con chi state?

Fonte: I cattivi | Berlicche.

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