La teoria del gender e la persecuzione contro la famiglia naturale | PredazzoBlog

1) LA CANCELLAZIONE DELLA FAMIGLIA NATURALE  In  Canada  si prevede la sostituzione, nella legislazione federale, del termine “genitore naturale”, con la dizione di “genitore legale”.  Nella Spagna di Zapatero, da che è diventato legale il matrimonio tra persone dello stesso sesso, nei certificati di nascita si legge ora “progenitore A” e “progenitore B” e non più padre e madre (e del resto in Massachusetts, nei certificati di nozze, non c’è più scritto “moglie” e “marito” ma “parte A” e “parte B”).  In Nuova Zelanda  si sta considerando la possibilità, per i nati da donazione di gameti, di una trigenitorialità legaleper il padre e la madre committenti e per il donatore, e un’idea simile è al vaglio in Irlanda, allo scopo di garantire alla donna che affitta l’utero un ruolo materno legalmente riconosciuto, sempre in aggiunta alla madre committente e al padre.  Sono solo alcuni tra le decine di esempi condensati nelle 44 pagine dello studio della Commission on Parenthood’s Future. Tutti indicano un forte ruolo degli stati nella forzata ridefinizione del termine “genitore”. Ridefinizione nella quale, si legge nel rapporto, è messo “sempre di più l’accento sul diritto degli adulti ad avere dei bambini, piuttosto che sul bisogno dei bambini di conoscere e di essere allevati dai loro padri e dalle loro madri”.  Non è difficile riconoscere, in tutti questi cambiamenti, alcuni dei frutti prodotti da quella che è stata chiamata, negli anni Novanta, “Agenda di genere”. Vale a dire la traduzione politica in ogni possibile settore pubblico e della teoria del “gender che considera obsolete e discriminatorie le definizioni “sesso maschile” e “sesso femminile”.  Una delle sue massime teoriche, la filosofa americana Judith Butler, docente a Berkeley, nei suoi studi sostiene che l’identità sessuale è sempre un’ INVENZIONE ( !!), che qualsiasi richiamo alla natura è truffaldino, antiquato, socialmente e culturalmente costruito: in una parola, oppressivo e discriminatorio per definizione.  2) Uomini sessualmente variabili e bambini allevati dagli asili nido di Stato( è già il nuovo e spaventoso obiettivo delle “politiche familiari” tedesche )”Equiparazione”, “gender mainstreaming”, “Centro di competenza gender”. Il sito internet del ministero per la Famiglia tedesco abbonda di termini che dicono poco ai non addetti ai lavori, ma che se analizzate tracciano fin troppo bene la rotta verso cui naviga a vele spiegate il ministero. Gender mainstreaming significa letteralmente porre al centro dell’attenzione il genere sociale. In poche parole adoperarsi perché la distinzione sessuale tra uomo e donna e l’eterosessualità come norma siano rimosse; i modi di vita omosessuale, bisessuale e transessuale considerati equivalenti alla sessualità di uomo e donna.La stanza dei bottoni è rappresentata dal Gruppo di lavoro interministeriale per il gender mainstreaming (Ima Gm), che dipende dal ministero per la Famiglia.

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