L’incontro segreto di Ankara dove la Cia ha voltato le spalle ai ribelli – [ Il Foglio.it › La giornata ]

Niente “no fly zone e corridoi umanitari”, né “armi contro gli aerei e i carri”, i servizi temono i gruppi filo al Qaida

Roma. L’Amministrazione Obama e la Cia del direttore David H. Petraeus hanno voltato le spalle ai ribelli siriani in guerra contro il governo di Bashar el Assad. Quando è successo? Il 2 settembre il direttore della Cia è atterrato all’aeroporto Atatürk di Istanbul con un aereo privato per parlare ai servizi turchi, che sul dossier siriano sono i partner coinvolti più da vicino. Otto giorni dopo, il 10 settembre, altri funzionari della Cia ma di grado inferiore hanno partecipato a un incontro segreto ad Ankara con gli uomini degli altri quattro servizi segreti che appoggiano i ribelli. C’erano il Milli Istihbarat Teskilat (Mit) turco, la Dgse francese, la Direzione d’intelligence generale (in arabo: al Mukhabarat al Amah) dell’Arabia Saudita e l’intelligence militare del Qatar. Turchi e francesi volevano l’imposizione di una “no fly zone” oltre il confine con la Siria (ovvero di una zona dove gli aerei del governo di Damasco non potrebbero più bombardare indiscriminatamente i civili e i ribelli) e l’apertura di corridoi umanitari. La Cia si è opposta. I sauditi e il Qatar hanno proposto di rifornire i ribelli con armi controcarro e antiaeree, ma la Cia ha di nuovo detto no. Gli americani sono troppo preoccupati dalla possibilità che le armi possano cadere nelle mani dei gruppi filo al Qaida che formano una percentuale non grande – ma neanche così piccola da poter essere ignorata – della rivoluzione. Semmai lavorano a defezioni strategiche dentro il regime.

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