Noi e Loro: l’Occidente e l’Islam | Qelsi

Di Giovanni Caiati, il 22 agosto 2014

Le immagini mandate in onda su Internet, e poi riprese da tv e giornali, riguardo la decapitazione barbara cui è stato sottoposto il giornalista USA James Foley implicano ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, domande sul rapporto che esiste tra l’Occidente e l’Islam. Tra “Noi e Loro”.

 

Chi crede che il problema si risolva sradicando Hamas o ISIS non ha ben compreso i termini della questione: non si tratta di uno scontro con bande di terroristi tagliagole, è in atto un conflitto molto più vasto: si tratta di uno scontro di civiltà.
Crediamo di essere in ottima compagnia nel sostenerlo: tralasciando Oriana Fallaci che nei suoi scritti, ahinoi, ha previsto tutto ciò che oggi si sta verificando, anche Samuel Huntigton, politologo di fama mondiale e consigliere della Casa Bianca, nel suo “Lo scontro delle civiltà” scrisse:
Il mondo sta diventando più moderno e meno occidentale” e “L’Occidente non ha conquistato il mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori e della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell’uso della violenza organizzata (il potere militare). Gli Occidentali lo dimenticano spesso, i non occidentali mai“. Senza contare gli apporti di Bat Ye’Or che con il suo “Eurabia” ha posto in essere una disamina attenta e puntigliosa su tutti i singoli aspetti della vicenda in questione.

Nonostante l’apporto di questi autori, è impressionante come il sentimento antioccidentale, antisemita, anticristiano si sia impossessato dell’Europa, specie negli ultimi 25-30 anni: basti pensare alle numerose e folcloristiche manifestazioni pro Palestina avvenute in tutta Europa, pure in Italia, dove le estrema sinistra ed estrema destra hanno dato luogo al meglio del peggio, difendendo l’indifendibile e distorcendo una realtà che è lampante agli occhi di tutti. Si tratta di analizzare due blocchi, due mondi di pensare distanti anni luce: da una parte ci siamo “noi” con la nostra cultura Giudaico-Cristiana nata nel Mediterraneo, dall’altra “loro” con L’Islam nato nella penisola Arabica; Noi con il Cristianesimo, inteso come religio, credo fideistico e filosofico elaborato in 2000 anni che convive con concetti irrinunciabili ed indispensabili quali Laicità e quello spesso sottovalutato di Tolleranza, entrambi figli dell’Illuminismo; Loro il cui credo significa “Sottomissione” e convive con concetti come quelli del DAR AL ISLAM – Territorio dell’Islam – e DAR AL-HARB – Territorio della guerra popolato da infedeli -. Ed un terzo territorio, il DAR AL SHUL – Territorio nel quale gli infedeli ottengono, in cambio del pagamento di un tributo, la cessazione delle ostilità impegnandosi, udite bene, a non ostacolare l’espansione dell’Islam.

 

Questo scenario non è avallato dai terroristi, bensì dal pensiero di giuristi e teologi, un pensiero elaborato seguendo un preciso schema legale e religioso. Va detto che tale schema è seguito pressoché alla perfezione da noi occidentali, che plasmati dai concetti liberali di Tolleranza e Laicità abbiamo permesso loro di attuare passo dopo passo questo disegno, che passa anche per rapporti economici-energetici: Bat Ye’Or afferma che l’attuale situazione sia figlia anche della dipendenza energetica, dell’Europa in particolar modo, nata all’indomani della crisi petrolifera del 1973: le necessità economico-energetiche hanno pressoché indotto i governanti europei a guardare con favore alla situazione medio-orientale, palestinese su tutte, facendo emergere prima un sentimento antiebraico che col tempo è divenuto antioccidentale.
Gli occidentali che rinnegano se stessi: si sta attuando “L’islamizzazione del Cristianesimo”.

Eppure questo è per molti aspetti assurdo, incredibile, sconcertante ma vero: Noi, Occidentali abbiamo tre capitali, e non sono New York,Londra o Berlino, bensì Atene, Roma e Gerusalemme: Atene ci ha insegnato la libertà,la democrazia, cosa sia la politica e la filosofia, ci ha educati a pensare; Roma ci ha dato le leggi, ha dimostrato cosa sia la volontà di potenza, diventando, da semplice villaggio di pastori ed agricoltori, la capitale di un impero senza fine. E poi c’è Gerusalemme, dove nasce un credo universale fatto di speranza, amore e carità.
Atene, la testa. Roma, il braccio. Gerusalemme, il cuore.
Questi siamo noi, nel bene e nel male. E buona parte degli islamici lo sa benissimo, tanto da non sopportare la nostra cultura, le nostre tradizioni. E ne danno dimostrazione con il terrore.

 

Che si chiami Hamas o ISIS poco importa, la triste e dura verità che si cerca di nascondere, pure attraverso appelli a creature mitologiche quali L’Islam moderato, è che siamo in uno stato di guerra perenne: ma non si tratta di guerra basata su bombe, tunnel sotterranei e tagliagole, è una guerra di pensiero: la più difficile, la più pericolosa ma che non si può perdere, pena l’estizione di ciò che siamo. Pena l’estinzione dell’Occidente.

Fonte: Noi e Loro: l’Occidente e l’Islam | Qelsi.

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