Rinvio ddl Scalfarotto e Cirinnà, Adinolfi: “Nel Pd aperto un fronte. L’intervista del cattolico Renzi non è casuale” | intelligonews

mario_adinolfi-large“La battaglia è vinta, la guerra no. Ma finchè son chiacchiere non mi preoccupo: lascio che Scalfarotto consoli la Cirinnà”. Così Mario Adinolfi riflette sullo stop al ddl Cirinnà annunciato da Renzi su Avvenire. Su IntelligoNews racconta un nuovo Pd, un nuovo progresso che può far a meno di certe “emergenze”, merito anche della mobilitazione della società civile grazie alla quale “il ddl Scalfarotto è sostanzialmente in cantina”.

Di chi è la vittoria dello slittamento del ddl Scalfarotto, come di quello Cirinnà? Si potrebbe affermare che la mobilitazione della società civile, rappresentata anche da associazioni di vario tipo, abbia convinto Matteo Renzi a rimandare questi temi?

 

Diciamo che chi aveva avanzato una serie di proposte, a partire dal ddl Scalfarotto, l’aveva fatto nel silenzio della società civile. Il Ddl Scalfarotto, poi, venne approvato dal Pd alla Camera all’unanimità, non ci fu neanche un’astensione dei deputati Pd. E’ un dato, ora, che in qualche mese ci sia stata una grande ed armonica mobilitazione da parte dell’associazione Voglio la Mamma, dei circoli, delle Sentinelle in Piedi, di Manif Pour Tous Italia, del Forum delle Associazioni familiari e di tanti soggetti che si sono dati la mano in questo sforzo. Non possiamo parlare di un processo di causa-effetto, ma qualcosa è successo. Il ddl Scalfarotto è sostanzialmente in cantina”.

 

E qual è la sua analisi sul Ddl Cirinnà?

 

Qui forse ci prendiamo un merito in più, perché abbiamo messo su un comitato di controllo sull’attività delle assemblee elettive dei circoli VLM. Abbiamo segnalato che la legge era sbagliata e che conteneva errori clamorosi dal punto di vista giuridico. Basti pensare che all’art. 1 si parla di un ufficio del registro presente nei Comuni che tutti sanno essere un Ente dell’Agenzia delle Entrate, ben altro dunque. Il fatto di dire che la legge fosse sbagliata, di esserci mobilitati, di aver segnalato le ridicolaggini giuridiche presenti nella norma, ha avuto il suo valore: abbiamo fatto pensare a Renzi che la normativa andasse in qualche modo superata, cioè accantonata”.

 

Un Pd che con Renzi rinvia la Cirinnà e Scalfarotto che Pd è?

 

Il mio libro si intitola “Voglio la Mamma. Da sinistra contro i falsi miti di progresso” e credo che, forse, una caratteristica del mio sforzo sia stata proprio quella di dimostrare che a sinistra è possibile aprire un dibattito su questi temi. Mi avevano di essere una voce isolatissima, ma ora capo delegazione democratica degli europarlamentari è Patrizia Toia, che due anni fa ha firmato una lettera manifesto contro i matrimoni gay insieme all’eurodeputato Silvia Costa, che è oltre le mie posizioni (ride, ndr). Ora io sto facendo una presentazione in Liguria e ho avuto un colloquio molto simpatico e franco e in grande sintonia con il segretario del Pd del Comune che mi ospiterà, vado in giro per l’Italia e vengo presentato dai dirigenti del Pd. E la legge Marzano se la ricorda? Una legge un po’ cretinetta, è stata fermata da una mobilitazione di deputati del Pd. Rispetto al tempo in cui il ddl Scalfarotto veniva approvato all’unanimità forse questa voce isolatissima ha aperto un fronte?”.

 

Renzi rinvia però, non boccia. Rimane in piedi il modello tedesco per le unioni civili…

 

“Io penso che qualcuno rifletterà sul fatto che Renzi ha accantonato il decreto Cirinnà con un proprio intervento sul Quotidiano dei Vescovi… L’intervista data a Eugenio Faticante e Arturo Celletti non credo sia una scelta casuale. E’ un segnale d’attenzione dato in maniera chiara. Poi Renzi parla di modello tedesco? Sono chiacchiere, finché sono chiacchiere non mi preoccupo, è come leggere di Scalfarotto che tranquillizza la Cirinnà sul Corriere della Sera. Fatemi leggere le norme e come è successo per il ddl Cirinnà le analizzeremo e giudicheremo. Se mai ci sarà quest’intervento del governo, lavoreremo per discuterne, modificarlo o altro. I fatti sono che il premier cattolico Matteo Renzi in un’intervista al quotidiano dei vescovi italiani dice che il ddl Cirinnà è superato. Se uno non vuole capire, poi…”.

 

Il leader di Arcigay Flavio Romani si è scagliato ora contro il quotidiano Avvenire…

“Come capite, se l’Arcigay s’arrabbia, quando diciamo che abbiamo portato a casa la vittoria di una battaglia non della guerra non stiamo dicendo una cosa non vera”.

Fonte: Rinvio ddl Scalfarotto e Cirinnà, Adinolfi: “Nel Pd aperto un fronte. L’intervista del cattolico Renzi non è casuale” | intelligonews.

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