Risposta del Parlamento Europeo a mia richiesta di Specifica Direttiva Comunitaria a favore dei malati mentali.

Lascio alla libera interpretazione la “ situazione “.

Courrier Citoyens d’Europe [email protected]

venerdì 16 ottobre 2009 15.38

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(A (2009)21692 FB/del 16 ottobre 2009.

A(2009)21692

FB/dl

Egregio Signore,

Il Parlamento europeo (PE) ha ricevuto il suo messaggio elettronico nel quale richiede una specifica Direttiva comunitaria europea a favore dei malati mentali.

A tale riguardo, la informo che il 19 febbraio 2009, il PE ha adottato una risoluzione non legislativa sulla Salute mentale (ENVI/6/65497).

Questa risoluzione si basa su cinque problematiche prioritarie stabilite dal “Patto europeo per la salute mentale ed il benessere” (Bruxelles, giugno 2008):

– Suicidio e depressione

– Salute mentale dei giovani

– Salute mentale sul luogo di lavoro

– Salute mentale delle persone anziane

– Lotta contro l`esclusione sociale

I provvedimenti si rivolgono a favore della lotta contro la discriminazione, del rafforzamento di azioni che favoriscono assistenza, della fornitura di trattamenti adeguati per le persone che soffrono di problemi di salute mentale e del sostegno alle famiglie e alle persone che si occupano dei malati.

A questo proposito, il PE ha suggerito una serie di misure:

– Rafforzamento della cooperazione tra gli organismi dell`UE, gli Stati membri e le Autorità regionali e locali per risolvere le cinque problematiche esposte sopra.

– Creazione di una piattaforma consultativa per il coordinamento di azioni proposte nel Patto.

– Finanziamento di attività di ricerca in materia di prevenzione e di nuove strutture che assicurino cure decenti e trattamenti efficaci.

– Garanzia di servizi di grande qualità, accessibili, efficaci e universali per i malati mentali.

Nel ringraziarla per l`interesse portato nei confronti della nostra Istituzione, le auguro una buona ricezione e con l`occasione le porgo i miei più distinti saluti.

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Jean-Louis COUGNON
Capo Divisione

Parlamento Europeo
Direzione Generale della Presidenza
Unità “Posta del Cittadino”

Ecco questa Risoluzione non legislativa, dimostra la carenza di una volontà politica di azioni onde risolvere questo grave ed urgente disagio sociale e ci appare come una forma diplomatica, burocraticamente e particolarmente crudele di abbandono di un quadro di riferimento Comunitario per i Servizi Sanitari transfrontalieri ai cittadini europei, al fine di garantire una maggiore certezza del diritto onde favorire la cooperazione tra i sistemi sanitari degli Stati membri.

Una vera esclusione sociale di concreti Provvedimenti Legislativi per questi “desaparecidos della nostra civiltà” !

Ricordo che “Uniti nella diversità” è il motto della Costituzione Europea (art.8), “Documento” che con le altre Regole Generali di libertà sicurezza e giustizia ribadisce la difesa e la tutela della dignità della persona umana, ”compresi i più deboli e bisognosi” come rimarca il Preambolo Generale.

Questo Strumento Costituzionale nel Preambolo Parte 2° comma 3° Carta dei diritti fondamentali “pone la persona al centro” dell’azione dell’Unione Europea, costituendo un grande risultato storico-politico-sociale-economico ed importante tappa nel processo d’integrazione dell’Europa.

Questa Costituzione è nata, forse, con un “peccato originale”, omettendo quella parte della storia riguardante le Radici Cristiane dell’Europa.

Per la parte, poi, che concerne il mondo della sofferenza, dei deboli, dei bisognosi, non possiamo non ricordare la inadeguata attenzione verso la malattia mentale, patologia assai diffusa anche in Europa specie fra i giovani.

La  generica parola disabilità, significa privazione della forza fisica, è più volte richiamata dalla Costituzione Europea, mentre la parola handicap formalizzata dall’OMS ( Organizzazione Mondiale Sanità ) è di natura psichica, una mancanza causata da una menomazione di origine o invalidità susseguente che può compromettere un regolare processo di crescita, di difficoltà psicologica, è solo nominata nell’art.63 nel diritto all’integrità della persona  che sancisce “ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”.

La Commissione Europea ha accolto ( e ne andiamo orgogliosi per essere stati i primi e gli unici in Europa a sollevare la “problematica”) quanto proponevo con la Petizione n.146/99 ( 29 maggio 2000 CM/412554IT.doc  PE 290.531 – Parlamento Europeo Commissione per le Petizioni).

La Petizione di “Cristiani per servire” inviata in data 4.11.2004 al Parlamento Europeo ai sensi dell’art.104, in mancanza d’iniziativa verso la patologia mentale, in virtù del principio della sussidiarietà,  richiedeva, e richiede tutt’ora, una specifica Direttiva Comunitaria, Normativa, RisoluzioneProvvedimento relativo ai portatori di handicap psichici uguale e nello stesso trattamento usato in  tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, quindi un modesto umile  “suggerimento” Comunitario.

Infatti, pare, che, ogni 3/5 anni in alcuni Stati dell’UE la Normativa sulla malattia mentale viene rivista ed aggiornata, mentre in Italia sono passati ben 41 anni da quella Legge che ha ignorato profondamente tale Ambito Sanitario, si spera che adottando quanto da me “suggerito” si  potrebbe raggiungere un uguale  Trattamento, Sanitario e  Costituzionale, per tutti gli Stati membri della Unione Europea.

In tale maniera è bene ricordare che la libera circolazione in sicurezza (art.3 comma 2° e art.66) deve essere garantita sia in Italia come negli altri Stati Membri, pertanto senza diversificazione tra uno Stato e l’altro, ma con provvedimenti comunitari in materia di salute mentale, in modo che il cittadino sia protetto ovunque in ambito UE  da “soggetti” pericolosi.

Ed in ultimo, ma non certamente in ordine d’importanza, è auspicabile comunque che si possa realizzare omogeneità d’intenti, (non certamente come la sopra citata Risoluzione non legislativa del Parlamento Europeo che dice poco, per non dire niente di nuovo ), mirati a concetti di solidarietà verso esseri umani concretizzando il malato mentale un cittadino, anche, europeo che deve essere tutelato pienamente nella sua dignità  e nella sua precaria esistenza, per essere  comunitariamente “uniti nella diversità”.

Sarà in grado il Parlamento Europeo di assolvere questa priorità per tutti gli Stati membri della UE di garanzia per i malati mentali che da troppo tempo richiediamo ?

L’opinione pubblica attende e noi con essa !

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza”!

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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