Sentinelle in piedi contestate a Siena | Tempi.it

giugno 3, 2014Sentinelle in piedi Siena

Il primo cittadino di Siena vuole evitare veglie in piazza del Campo perché siamo «contro le nozze gay». La miglior conferma che dell’impianto ideologico del ddl Scalfarotto

sentinelle-in-piedi-sienaEgregio direttore,

nel ringraziarla sentitamente per aver dato voce, sulla versione on-line del Settimanale TEMPI, alla realtà delle Sentinelle in Piedi, che di norma incontra l’indifferenza nella cronaca nazionale e locale, provvediamo di seguito ad alcune precisazioni relativamente alla veglia del 20 maggio 2014 svoltasi a Siena.

La veglia, organizzata nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di “eventi e manifestazioni pubbliche” rimarcando il carattere apartitico ed apolitico delle Sentinelle in Piedi, ha visto la partecipazione di 150 persone di persone di tutte le età, compresi bambini e mamme in attesa,  rappresentanti tutte le estrazioni sociali.

Come da copione, a pochi minuti dall’inizio della veglia, un gruppo “arcobaleno” con magliette e palloncini colorati, ha avviato una contromanifestazione non autorizzata.

I contromanifestanti non autorizzati (che i giornalisti hanno detto provenire da membri del movimento pansessuale di Siena e dall’ArciGay di Arezzo) hanno rotto l’armonia geometrica delle Sentinelle inframettendosi fra chi vegliava silenziosamente leggendo orientato verso un unico orizzonte. Fortunatamente non c’è stata alcuna violenza fisica, ma sicuramente ci sono stati atteggiamenti e azioni volgari ed offensivi: non sono mancati baci saffici di fronte a minorenni che leggevano in silenzio il loro libro, esposizione di cartelli contro i manifestanti, cori dove le Sentinelle sono state chiamate “fascisti” e “razzisti”, palloncini sbattuti ripetutamente in faccia a chi leggeva in santa pace, frasi di intolleranza “anagrafica” rivolte a uomini e donne ultrasessantacinquenni che vegliavano con il loro libro, ai quali, ricordando loro di essere “vecchi e inutili”, è stato rivolto l’invito a togliersi di lì.

Più che la volgarità aggressiva e ideologizzata dei gruppi LGBT, ha colpito e profondamente ferito

L’atteggiamento antidemocratico dell’Amministrazione Locale di Siena che, la settimana precedente la veglia delle Sentinelle, aveva patrocinato insieme ad altri soggetti pubblici (Provincia, Regione, Università, Università per Stranieri e Comitato Siena Capitale Europea della cultura nel 2019) un’intera settimana contro omofobia, bifobia e transfobia promossa e organizzata dal Movimento Pansessuale Comitato Territoriale Arcigay in occasione della X giornata Mondiale contro l’omofobia: settimana durante la quale le Sentinelle, che veramente credono nella libertà di espressione del pensiero, che anzi combattono per essa, non hanno minimamente disturbato o recato intralcio.

Singolarissimo come si siano trovate a Siena le energie e le disponibilità per l’argomento “omofobia” (che dal 2010 ad oggi registra appena 20 casi l’anno in tutta Italia 0 a Siena contro, per esempio 1.200.000 casi l’anno di violenze sulle donne) mentre non si ricorda riunito in questi anni un simile “parterre des rois” per affrontare pubblicamente la crisi di una città dilaniata da uno smarrimento senza precedenti, dove una delle Banche più prestigiose d’Italia è stata messa in ginocchio in un amen con pesantissime ripercussioni sociali e con fatti di cronaca tristemente noti a tutto il mondo. Eppure tutti quelli che sono stati pronti a mettere la faccia sull’hashtag #liberidallomofobia si sono dimostrati assai meno solleciti ad affrontare una discussione pubblica sulle responsabilità del sistema politico senese e i rimedi possibili in questa fase drammatica della storia cittadina.

Il Comune, per il tramite del Gabinetto del Sindaco ha contattato gli organizzatori, la notte precedente il giorno della veglia, ponendo problemi circa la possibilità dell’utilizzo della Piazza del Campo per una non meglio documentata concomitanza di eventi e suggerendo altre piazze meno centrali. Ostacolo risultato poi inesistente tanto che la veglia è stata fatta come da programma.

L’episodio antecedente il giorno della veglia è stato solo il primo dei dispiaceri che il Comune  ha “regalato” alle Sentinelle. Dopo la veglia del 20 maggio, nel consiglio comunale del 22,  una consigliera del PD ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco (forma di interrogazione che non prevede repliche da parte dei consiglieri ma solo del Sindaco e che pertanto ha impedito che vi fosse sull’argomento un contraddittorio fra le forze politiche presenti). La consigliera PD ha affermato che essere contro i matrimoni gay ha una valenza politica ed ideologica, oltre che discriminatoria, e che pertanto la Piazza non può essere ceduta per tali finalità essendo il simbolo della collettività, dove tutti i senesi si riconoscono.

Sorprendente e incredibile la risposta del sindaco Valentini che, attribuendo ad un disguido di comunicazione interna la concessione della Piazza alle Sentinelle, ha promesso la revisione dei regolamenti per la concessione della Piazza del Campo, come richiesto dalla consigliera PD.

In tal modo il Sindaco conferma che la libertà di espressione è ammessa solo nei casi in cui si sia in sintonia con il pensiero LGBT mentre il resto offende la libertà altrui. Con simili premesse è lecito supporre che ad alcuni verrà impedito di manifestare il proprio pensiero perché l’arbitrio di altri lo ritiene “politico” ovvero offensivo nei confronti di terzi. Facciamo però notare che nessuno ha mai vietato i gaypride, sebbene molte persone li ritengano offensivi della moralità e del decoro civile.

Egregio Direttore i fatti narrati costituiscono  piccoli-grandi esempi di atteggiamento assai poco neutrali delle istituzioni, che si schierano apertamente contro le Sentinelle in Piedi, senza nemmeno entrare nel merito del motivo per il quale esse manifestano, e tutto anche prima dell’approvazione del Ddl Scalfarotto contro l’omofobia, dunque con un sussiego e uno zelo sospetti se non illegittimi.

Siamo fermamente convinti che la discriminazione omofoba non esista, basta guardare di cosa sono pieni giornali, televisioni, film e panorama politico nazionale. Crediamo invece che ci sia un atteggiamento discriminatorio nei confronti di chi sostiene che la famiglia fondata sull’unione di un uomo e di una donna vada difesa come bene fondante la società, e che la libertà di espressione di ciascuno debba essere garantita senza pelose limitazioni. E che non possa costituire reato perseguibile l’affermazione, ribadita con forza, che ogni bambino ha diritto a un padre e una madre. E per questo non ci stancheremo di vegliare.

Il Comitato Sentinelle in Piedi Siena

Fonte: Sentinelle in piedi contestate a Siena | Tempi.it.

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