Siria: la verità sotto la propaganda occidentale

di F.M. Agnoli

La strage di civili e di bambini nella città siriana di Hula ha offerto al governo tecnocratico di Roma (così come a quelli di Londra, Parigi e Berlino) il pretesto per seguire l’esempio degli Stati Uniti espellendo l’ambasciatore della Siria come “persona non gradita”. In altri termini si è voluto per forza credere all’ “Osservatorio siriano per i diritti umani con” sede a Londra, che ha attribuito la strage ai cannoni e ai carri armati del governo Assad, dimenticando che si tratta di una organizzazione al servizio dei ribelli, esattamente come gli “attivisti”, che inviano notizie dalla Siria e che le Potenze occidentali hanno eletto al ruolo di indubitabili testimoni.

Naturalmente chi dice il contrario, chi fa presente che i corpicini delle piccole vittime (visibili su Internet) non presentano le ferite tipiche dei bombardamenti, ma quelle di esecuzioni mirate, una ad una, non solo non viene creduto, ma si fa di tutto per “silenziarlo”.

Fra i “silenziati” il Centro “Vox Clamans” della diocesi di Homs, che riporta una testimonianza oculare a proposito di bande armate che in gran numero hanno attaccato le forze dell’ordine vicino all’ospedale Al Watani. Sono seguiti scontri fino a tarda notte e invano i governativi hanno cercato di respingere l’attacco con l’artiglieria e molte perdite (…). I miliziani sono entrati nell’ospedale massacrando tutti i presenti. Hanno portato via i cadaveri in coperte dell’ospedale e li hanno ammucchiati in un luogo di Hulé che sembra una moschea. Poi sono entrati in varie case del quartiere sud uccidendo i civili e ammucchiandoli per mostrarli agli “osservatori”.

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