Turchia, Erdogan: sì al velo negli uffici pubblici. Però apre ai curdi | l’Occidentale

Sotto forma di un pacchetto riforme continua il processo di islamizzazione della Turchia sotto l’egida del premier Recep Rayyiip Erdogan. Il premier infatti ha presentato una vasta gamma di riforme in un “pacchetto democrazia” che include la rimozione delle regole laiche che vietavano il velo e maggiori libertà per le minoranze curde. Erdogan ha dichiarato che queste modifiche sono da considerarsi come un passo storico nel cammino verso una società più inclusiva. Effettivamente alcune di queste misure vanno incontro alla minoranza curda che in Turchia conta circa 15 milioni di abitanti: d’ora in poi le campagne elettorali potranno essere svolte anche in lingua curda, le scuole private non avranno più l’obbligo di svolgere le lezioni in turco e gli studenti, anche quelli degli istituti pubblici, saranno esonerati dal recitare l’inno nazionale tutte le mattine, che inizia con “Sono turco”. Le misure riguardano anche l’alfabeto: la revoca del divieto di utilizzare alcune lettere – come la “q”, “w” e “x” – che sono importanti per le lingue minoritarie, ma non appartengono all’alfabeto turco ufficiale. Il cambiamento più controverso, invece, sarà la rimozione del divieto di indossare il velo nelle istituzioni pubbliche, una legge di 90 anni fa, varata da Ataturk, padre della Turchia laica. Tuttavia, il divieto rimarrà in vigore per giudici, pubblici ministeri, polizia e personale militare. Dal premier turco un altro segnale di attenzione per le masse anatoliche, religiose e conservatrici. Non indossare il velo d’ora in poi, negli uffici pubblici, sarà un chiaro segnale di diversità, ed è un segnale assolutamente negativo, che conferma come Erdogan sia sempre più attento a colpire qualunque costume laico o dissenso politico e religioso.

Fonte: Turchia, Erdogan: sì al velo negli uffici pubblici. Però apre ai curdi | l’Occidentale.

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