Utero in affitto – Ne abbiamo diritto? – Notizie Pro Vita

Emmanuele Wundt, psicologo con pulsioni omosessuali indesiderate, attraverso la propria testimonianza e con qualche breve cenno alla psicologia, propone una lettura fuori dal coro rispetto al delicato tema delle adozioni gay prendendo le mosse dall’ormai famosa foto di due omosessuali che abbracciano un bambino nato da utero in affitto.

Molte persone mi hanno chiesto cosa penso di questa foto che impazza sul web e che sta diventando il simbolo della lotta per l’adozione alle coppie omosessuali. Non credo che le mie parole possano aggiungere molto a quanto già ho letto qua e là. Ci sono pareri molto più autorevoli del mio in ambito scientifico, quindi non mi metterò a parlare di Bowlby, Winnicott e gli altri teorici delle relazioni oggettuali che con le loro teorie possono illuminarci nel leggere, sotto un profilo psicologico, l’istante catturato dalla macchina

fotografica. Potrei parlare di Freud e della fase orale, e di come, a partire dall’esperienza archetipica del succhiare il seno, si delinea il primario meccanismo di introiezione, necessario per la formazione dell’Io. Potrei parlare della Mahler che descrive il processo di separazione-individuazione, la dinamica attraverso cui dalla fase autistica e simbiotica del proto-Sè  fusionale completamente dipendente dal Sè della madre, il bimbo giunge lentamente alla percezione di essere Altro rispetto a lei, un Sè autonomo. Potrei parlare della necessità di handling e holding, del maternage illustrato da Winnicott e del suo concetto rivoluzionario di madre sufficientemente buona. E, per prevenire le critiche qualora mi venisse rivoltata la frittata spostando la questione sulle coppie lesbiche, potrei anche parlare del triangolo primario che diventa matrice per le dinamiche relazionali. O ancora delle diverse funzioni genitoriali materna e paterna. Potrei descrivere la necessità della de-satellizzazione, compito primario del padre che inserendosi nella diade madre-bambino funge da leva per la separazione definitiva tra l’identità della madre e l’identità del figlio, consegnando al bimbo l’autorizzazione, il permesso psicologico di sperimentarsi come soggetto autonomo e indipendente, con bisogni propri, anche contrapposti a quelli della madre. Ma non parlerò di questo. Non scriverò trattati su queste interessanti e necessarie teorie. È un compito di cui non sento l’esigenza e che lascio volentieri ai “professori”. Io amo più parlare di esperienza di vita.

La vita reale, vissuta, vale molto più di tante (pur necessarie) teorie.

E quello che vedo in questa foto è un uomo, forse due, con un grande, profondo desiderio di paternità. Esattamente come lo sento io. Vedo una nuova vita che nasce che è sempre e comunque un grande miracolo del Buon Dio. Vedo della commozione negli occhi di quest’uomo e sono disposto a credere che sia vera. So quanto anche il cuore di un uomo, eterosessuale o omosessuale che sia, aneli profondamente alla paternità. È un desiderio impresso a fuoco nel mio cuore da sempre. Ma non posso non vedere anche una società incapace di dire dei giusti “no”, di porre dei confini che per 5000 anni e più ci hanno protetto dal delirio di onnipotenza. Vedo l’egocentrismo umano, capace di piegare anche la natura ai propri desideri. Vedo l’egoismo di fare di una nuova vita che è “dono” del cielo… un diritto. No, un bimbo non è un diritto da pretendere. Lo dico con il cuore in mano, sperando che gli amici che si identificano come gay possano cogliere che non c’è rabbia da parte mia, ma solo un accorato appello rivolto al loro cuore, che è buono come quello di qualsiasi essere umano.

Il vostro cuore ha tanto amore da dare, c’è tanto bene che possiamo fare al mondo sublimando la nostra paternità, aprendo il nostro cuore a chi ne ha bisogno.
Ma nel rispetto delle leggi di natura.
Non possiamo piegare la realtà alla nostra capricciosa volontà.
Prima o poi sarà la realtà stessa a presentarci il conto.

E potrebbe avere gli occhi di quel bimbo.

Emmanuele Wundt

dal suo blog personale

Fonte: Utero in affitto – Ne abbiamo diritto? – Notizie Pro Vita.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Principi non negoziabili. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.