Benedetto XVI e i princìpi non negoziabili | Tempi.it

dicembre 20, 2012 Benedetta Frigerio

Famiglia, matrimonio, educazione. Giancarlo Cerelli, vicepresidente Giuristi cattolici: «Quel che vediamo affacciarsi come pericolo potrebbe realizzarsi in poco tempo a seconda di chi vincerà le elezioni»

Siamo in un momento di stasi. Ma all’ultimo convegno nazionale dei Giuristi cattolici di dicembre ho voluto distinguere tra valori e princìpi. I valori sono ideologici e quindi possono generare incomprensione ed essere addirittura negoziati. Mi colpisce invece che il Papa continui a ribadire, come ha fatto qualche giorno fa nel Messaggio per la Giornata della Pace, provocando reazioni violente o silenzi, l’importanza dei princìpi non negoziabili». Parla così Giancarlo Cerelli, avvocato e vicepresidente centrale dell’Unione Giuristi cattolici italiani.

Cerelli, il Papa ha parlato contro la tolleranza dell’aborto. Poi della famiglia naturale che va «promossa rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano».
Benedetto XVI parla così perché siamo in un momento in cui la battaglia è fra chi nega l’esistenza di una legge naturale e chi la difende senza compromessi perché la vive come un bene per sé e per tutti gli altri uomini. Non divido fra cattolici e non, ma fra uomini di buon senso e uomini che non usano la ragione. Bisogna chiedersi: “Che cosa rende l’uomo più uomo? Una famiglia fondata su un’inversione della natura che non può quindi educare sanamente o su una naturale, stabile e potenzialmente feconda? In quale vorrei diventare grande? In quale qualsiasi uomo può crescere più facilmente?”. E poi cercare di rispondere.

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