«Down, sentenza inaccettabile» | Vita | www.avvenire.it

«È una decisione che crea una sorta di diritto a non nascere se non sani». Usa queste parole, un gruppo di giuristi italiani, per criticare la sentenza della Cassazione che ha riconosciuto un risarcimento a una coppia non informata dai medici del fatto che la propria bambina era affetta da sindrome down.

Tra i partecipanti del convegno «La dignità dell’uomo tra diritto dell’Unione Europea e diritto interno» (promosso lunedì dall’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo), Fabrizio Criscuolo (Università della Calabria), Roberto Nania (Sapienza Università di Roma), Mauro Orlandi (Università di Roma Tor Vergata).

Al centro del dibattito, la vicenda del risarcimento imposto alla Sapienza di Roma a favore di una coppia perugina. Per la Cassazione la madre non era stata informata correttamente «della oggettiva inaffidabilità dell’esito della funicolocintesi e quindi sulla necessità di ripetere l’esame entro e non oltre la 24esima settimana», termine entro il quale avrebbe potuto scegliere l’aborto terapeutico.

In sostanza, commenta Alberto Gambino, professore di diritto civile all’Università Europea di Roma, «si risarcisce la bambina down perché è nata. Le si danno dei soldi, dicendole al tempo stesso che la sua vita non vale come quella degli altri».

Cliccare sul link per continuare a leggere: «Down, sentenza inaccettabile» | Vita | www.avvenire.it.

Print Friendly, PDF & Email
Questa voce è stata pubblicata in Europa, Varie. Contrassegna il permalink.

I commenti sono chiusi.