Gli omosessuali di Homovox: «nozze gay sono una legge omofoba» | UCCR

La campagna per i diritti civili viene portata avanti, lo dimostrano gli imbarazzanti discorsi sul tema di Barack Obama, paragonando gli omosessuali ai neri e alle discriminazioni da loro subite nella storia, oppure a quelle patite dagli ebrei. Oltre a non avere termini di paragone per quanto riguarda i numeri e la gravità, si vogliono accostare erroneamente condizioni genetiche a condizioni non genetiche (a meno che nel 2013 si voglia ancora parlare di “gene gay”!).

Ma la cosa più evidente e più scomoda contro tale tesi è l’esistenza di migliaia di omosessuali che combattono contro la liberalizzazione del matrimonio e adozione per persone dello stesso sesso. Al contrario, nessun nero ha mai sostenuto il divieto del matrimonio interrazziale, così come nessun ebreo si è mai schierato dalla parte delle ideologie antisemite. Questo dimostra che rifiutare i matrimoni e le adozioni gay non è per nulla una forma di discriminazione, altrimenti tutti gli omosessuali  dovrebbero sentirsi discriminati. Su questo sito web abbiamo lasciato spazio a tantissimi di loro, proprio per sottolineare tale evidenza:  Julie BindelAlfonso SignoriniJean-Pierre Delaume-MyardRichard WaghorneAndrew PierceDavid BlankenhornRupert EverettDoug Mainwaring e Nathalie de Williencourt. 

Proprio quest’ultima, Nathalie, è portavoce del neonato collettivo Homovox, che porta la voce degli omosessuali francesi che si oppongono all’agenda LGBT. Ha chiaramente spiegato: «si ascoltano sempre le lobby LGBT, parlano sempre loro nei media, ma molti omosessuali non fanno parte di questo movimento. La maggior parte degli omosessuali sono amareggiati dal fatto che questa lobby parli a loro nome, perché non abbiamo votato per loro». 

A prendere posizione anche Jean Marc, sindaco di una cittadina francese, che sul sito di Homovox, ha spiegato in un video: «Il movimento LGBT parla nella media, ma nessuno ha votato per loro. Loro non parlano per me. Non possono parlare al mio posto. Come società non dobbiamo incoraggiare le adozioni gay. Non è biologicamente naturale. Noi gay non siamo fertili, nel senso di poter fare un bambino. Abbiamo un sacco di altre forme di fertilità. Forme artistiche, per esempio. Bisogna favorire ciò che è meglio per il bambinoNessuno può negare, credo, che la cosa migliore per un bambino sia avere una madre e un padre che si amano l’un l’altro come meglio possono».

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