Che cosa hanno detto al Sinodo due vescovi del Pasese da mesi scosso dagli attentati dei Boko Haram: «La nostra esperienza ci insegna che esistono molti tipi di musulmani. Dobbiamo riconoscerli e mantenere una mente aperta verso chi è bendisposto»
Da mesi sono vittima degli attentati dei Boko Haram. Ma sull’onda dell’emozione si rischia sempre di sparare sentenze che non aiutano a capire. Per questo rilanciamo due interventi molto importanti tenuti al Sinodo su questo specifico argomento da due vescovi nigeriani.
– Mons. John Olorunfemi ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (NIGERIA)
Anzitutto, desidero ringraziare di cuore il Santo Padre e questa augusta assemblea per le loro attenzioni e preghiere per il nostro paese, la Nigeria, con notizie tanto frequenti su scontri religiosi e sociali, accompagnati da molte perdite di vite e di beni. Contiamo sempre sulle vostre preghiere.
Nonostante l’impressione che spesso danno i media, voglio sottolineare che i cristiani in Nigeria non si considerano vittime di una persecuzione massiccia da parte musulmana. La popolazione, di circa 160 milioni, è composta da cristiani e musulmani in parti uguali e con la stessa influenza. Siamo riusciti abbastanza bene a convivere nella stessa nazione. Crediamo di avere imparato alcuni lezioni che possono essere utili per il resto del mondo in merito alle relazioni tra cristiani e musulmani.
Cliccare sul link per continuare a leggere: La testimonianza «Cristiani e musulmani: che cosa abbiamo imparato in Nigeria» – MissiOnLine.org.