Le Olimpiadi occasione di riscatto dei popoli islamici dai regimi estremisti?

Londra 2012, Olimpiadi.

In alto i cuori, in alto le bandiere. In basso le brache, perché le abbiamo calate.

Eppure forse non va tanto male.

Venerdì sera hanno trasmesso per televisione la cerimonia inaugurale. Tutte le squadre sono passate. I due cinguettanti telecronisti con un’esperta di qualche cosa di appoggio ci hanno informato sul nome di tutti i portabandiera, sui componenti di tutte le squadre e tutte le squadre sono state inquadrate. Tutte meno una. Non so se la squadra israeliana è composta da tre atleti o da trenta perché non è stata inquadrata nemmeno un secondo. E’ stato inquadrato per pochi istanti l’atleta che portava la bandiera, che la sventolava con forza, ma non è stato detto in cosa gareggiasse e soprattutto il duo dei cinguettanti tizi con annessa esperta si sono ben guardati dal dirci che la squadra israeliana portava il lutto.

Poi hanno cinguettato varie irrealtà più piene di zucchero filato di Hallo Kitty, l’Egitto sta andando verso la democrazia e l’islam si sta aprendo alle donne, certo, e questo non è molto vero, ma su due punti importanti hanno detto la verità.

1) Quando è passata la squadra del Qatar hanno spiegato che erano loro, quella mezza dozzina di persone che ospitavano tutti perché lo stadio lo ha pagato il Qatar. Gli sponsor sono i signori dei petrodollari e sono loro che decidono.

Quindi in onore ai finanziatori del terrorismo islamico in generale e palestinese in particolare, non sono stati ricordati gli atleti ebrei israeliani uccisi a Monaco e i 55 cittadini inglesi uccisi il 7 luglio 2005, il giorno successivo a quello in cui si era saputo che le Olimpiadi si sarebbero tenute a Londra: anche loro sono legati a questa olimpiade. Tra le conseguenze della sponsorizzazione islamica delle olimpiadi c’è il rifiuto del minuto di silenzio in commemorazione di Monaco, l’accettazione della delegazione dell’inesistente stato terrorista di Palestina. Anche conseguenze meno gravi: il flop che rischiano di essere queste Olimpiadi. Gli spalti sono spesso vuoti, i biglietti introvabili, gli appassionati fuori. I ricchi sponsor hanno acquistato tutti i biglietti, come si fa, per anticipare il denaro delle spese, poi però non li hanno rivenduti, sia perché non hanno certo bisogno del denaro, sia perché non hanno il senso dello sport, cosa volete che gliene importi agli sceicchi del Qatar, con la loro squadra solo maschile, delle Olimpiadi: non le capiscono, non fa parte della loro cultura.

2) Seconda informazione importante: fuori dallo stadio una piccola rivolta di islamici integralisti che protestavano essendo le Olimpiadi una cosa sconcia dove maschi e femmine stanno insieme e mostrano il loro corpo.

A proposito: il Sud Africa ai tempi dell’aparheid era stato costretto a includere anche atleti non bianchi nella squadra. Perché il Comitato Olimpico accetta squadre solo maschili? Gli stati che hanno atleti solo maschi se ne restino a casa loro: è una vergogna che partecipino alle Olimpiadi.

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