Presa di distanza di alcuni capi AGESCI | CulturaCattolica.it

sabato 23 agosto 2014
di Don Gabriele Mangiarotti

Apprendo con soddisfazione che alcuni capi Scout non si ritrovano nelle affermazioni contenute nella Carta del Coraggio. E penso che la sensibilizzazione operata da molti mass-media, tra cui noi di CulturaCattolica.it, abbia portato i suoi frutti. Ritengo che la vigilanza e la passione educativa debbano essere sempre più coltivate, in questa epoca di «pensiero unico» pervasivo Ecco la lettera di alcuni capi Scout:

Alla luce dei recenti articoli diffusi sul web da rispettabili giornali cattolici e anticonformisti, quali “Radio Spada”, “Notizie ProVita” e “Il Timone”, a proposito della “Carta del Coraggio”, il documento scritto dai più di 400 rappresentanti dei 30.000 rover e scolte presenti alla route nazionale dell’AGESCI tenutasi a San Rossore dal 7 al 10 Agosto, ci preme, come capi dell’Associazione, fornire a tutti gli opportuni chiarimenti sui contenuti del testo in questione.

Occorre precisare innanzitutto che questo documento è stato scritto da ragazzi la cui età oscilla tra i 16 e i 20 anni, riunitisi in un organo non ufficialmente riconosciuto in associazione, e che stanno ancora vivendo la proposta educativa offerta loro dallo scoutismo. Essa rappresenta, quindi, uno strumento educativo sfruttato dai capi dell’associazione per aiutare i ragazzi a delineare i loro impegni concreti che, come buoni cittadini e buoni cristiani, sentono di voler concretizzare nell’immediato futuro e nella loro quotidianità.

Nella Carta, inoltre, ci sono numerose richieste che i ragazzi sentono di voler rivolgere con gioia e coraggio alle massime cariche politiche e religiose del nostro Paese, così che i loro bisogni siano presi in considerazione dall’intera società e possano essere un punto importante per contribuire “dal basso” a migliorare il mondo in cui viviamo!

I valori a cui si ispira l’AGESCI e il modo con cui i capi tentano di declinarli effettivamente nel loro encomiabile servizio con i giovani sono e resteranno sempre quelli ben espressi nel Patto Associativo e nello Statuto dell’associazione, alla cui base vi sono, come cardini, la Bibbia e la Costituzione Italiana!

Per questo, come capi, ci sentiamo in dovere di prendere le debite distanze dalle dure (ma a volte comprensibili) critiche di chi in questi giorni può aver pensato che il metodo educativo AGESCI preveda ora nuove aperture alle ideologie imperanti della società moderna! Ci teniamo a ribadire con fermezza che non abbiamo alcuna intenzione di educare i nostri ragazzi alle deliranti teorie del gender o ad altre follie simili della nostra epoca! La nostra proposta è mirata unicamente ad educare, secondo gli insegnamenti autentici di Cristo, buoni cristiani e buoni cittadini, capaci un giorno, con spirito critico e con una solida base valoriale cattolica, di compiere le scelte che più riterranno opportune per realizzarsi pienamente nella loro Vocazione, sia essa nella vita religiosa, nel vincolo sacramentale della famiglia naturale, nel lavoro, ecc.

Su noi capi spetta ora la grave responsabilità di interrogarsi seriamente sui contenuti della Carta per valorizzare, coerentemente con i principi in cui crediamo, quanto di buono essa contiene, prima che a ottobre si inizino a compiere con i ragazzi i primi passi concreti! Di conseguenza, ci impegniamo a sensibilizzare l’intera associazione e gli altri capi che non hanno le stesse idee in merito, affinché al prossimo Consiglio Nazionale si rivalutino quei contenuti della Carta incoerenti con il Magistero della Chiesa e con il nostro Patto Associativo, dissentendo da una visione confusionaria dell’amore e della famiglia naturale, così che i ragazzi possano realizzarli conformemente al nostro Credo!

Lettera firmata

Fonte: Presa di distanza di alcuni capi AGESCI.

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