“UNO DI NOI”: LA COMECE “DEPLORA LA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA” | SIR – Servizio Informazione Religiosa – Quotidiano

“L’iniziativa ‘Uno di noi’, che ha raccolto le firme di oltre 1,7 milioni di cittadini europei, ha rappresentato un esercizio importante di democrazia partecipativa. La Comece deplora la decisione della Commissione europea di non agire sulle questioni che essa solleva”. Così si legge in un comunicato diffuso oggi dal segretariato della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), circa la decisione della Commissione europea, il 28 maggio scorso, di non presentare alcuna proposta legislativa riguardo all’iniziativa dei cittadini europei “Uno di Noi”. L’iniziativa richiamava l’attenzione della Commissione sulla questione del finanziamento Ue di attività nella ricerca sulle cellule staminali che presuppongono la distruzione di embrioni umani e chiedeva alla Commissione di prendere misure per vietare simili finanziamenti. “È convinzione della Comece, sulla base di argomentazioni etiche, giuridiche, scientifiche e anche economiche, che tali finanziamenti non dovrebbero essere ammessi”, dichiara l’ufficio brussellese dei vescovi Ue, aggiungendo che “la comunicazione motivante la decisione della Commissione descrive semplicemente il contesto legale in vigore e non presenta alcun nuovo motivo”.

Per la Comece, il fatto che “uno degli argomenti principali della Commissione per aver rifiutato d’intraprendere qualsiasi azione sembra essere l’attuale quadro giuridico recentemente approvato attraverso un processo democratico”, potrebbe “indurre alla conclusione fuorviante che ci sia un conflitto tra strumenti democratici rappresentativi e il più recente strumento partecipativo, di cui l’iniziativa ‘Uno di noi’ è un esempio”. La Commissione dei vescovi mette in guardia sul fatto che “la decisione della Commissione potrebbe portare a un indebolimento di questo strumento particolare, l’iniziativa dei cittadini europei, prevista dal Trattato di Lisbona e pensata per colmare il divario tra i legislatori e i cittadini che essi rappresentano”. Tuttavia, si legge ancora nel comunicato Comece, “la disponibilità della Commissione a riferire di nuovo al Gruppo europeo sull’etica (Ege) va accolto positivamente e può significare che questa questione vitale otterrà una seconda audizione”. E dai vescovi europei un incoraggiamento: “La decisione della Commissione europea non deve scoraggiare i cristiani e tutta la società civile nel continuare a promuovere in futuro i principi alla base di questa iniziativa e le sue proposte politiche, a livello europeo, così come a livello nazionale”.

Fonte: SIR – Servizio Informazione Religiosa – Quotidiano.

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