Vietnam – Beatificazione del card Văn Thuận: Hanoi revoca il visto alla Commissione vaticana

di John Nguyn Hung

La delegazione della Santa Sede era attesa in questi giorni nel Paese. L’ambasciata in Italia ha annullato i permessi, delusione fra i cattolici vietnamiti. Che denunciano: palese violazione della libertà religiosa. Ma resta la “speranza”, come testimoniato in vita dal porporato che ha trascorso 13 anni in carcere senza processo.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Il governo vietnamita – attraverso la propria ambasciata in Italia – ha revocato il visto alla Commissione vaticana, attesa in questi giorni nel Paese del Sud-est asiatico per la causa di beatificazione del card. Francis Xavier Nguyễn Văn Thuận. La delegazione della Santa Sede è guidata dal card. Peter Turkson, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, e avrebbe dovuto visitare il Vietnam dal 23 marzo al 9 aprile. Tuttavia, da Hanoi arriva oggi la notizia che le autorità hanno ritirato i permessi e la delegazione è costretta a rimandare la visita.

I cattolici vietnamiti – oltre a una comprensibile delusione – denunciano una “palese violazione della libertà religiosa” operata dal governo comunista, che ha bloccato l’iter dei lavori che dovrebbero consegnare il cardinale agli onori della Chiesa. Una questione, aggiungono i fedeli, che riguarda solo “l’attività di fede” e nulla ha a che vedere con la politica (cfr. AsiaNews 12/01/2012 Il cardinale Van Thuan continua a insegnare ai vietnamiti “La via della speranza“).

In preparazione ai lavori della Commissione, l’attuale arcivescovo di Ho Chi Minh City card. Jean Baptist Phạm Minh Mẫn ha inviato una lettera a tutti i fedeli della diocesi, chiedendo di “pregare con devozione per il processo di beatificazione”. Il porporato ha inoltre invitato “sacerdoti, religiosi e laici” che hanno incontrato il card Văn Thuận o sono a conoscenza di episodi che possano contribuire a cammino di beatificazione “a testimoniare davanti alla delegazione della Santa Sede le sue virtù e la santità”.

Il cardinale ha legato la propria vita alla storia recente del Paese, partendo dalla nomina a coadiutore – il 23 aprile 1975, all’età di 47 anni – dell’arcidiocesi di Saigon proprio nei giorni in cui l’attuale Ho Chi Minh City cadeva sotto il dominio dei vietnamiti del Nord. Egli fa l’ingresso in città il 12 maggio e, dopo soli tre mesi, viene convocato al Palazzo dell’indipendenza dai leader comunisti e arrestato.

Il porporato ha trascorso i successivi 13 anni agli arresti, senza nemmeno che si svolgesse un processo. Tuttavia, la sua vita per la Chiesa è stata sempre spesa all’insegna della “speranza” fin dal motto scelto per l’episcopato – il 24 giugno 1967 – che è “Gaudium et Spes”. Il card. Văn Thuận ha vissuto all’insegna della speranza e ha saputo vincere qualsiasi tipo di difficoltà e disagi si è trovato ad affrontare lungo il cammino.

Ai cattolici vietnamiti resta la speranza che le autorità concedano il visto alla Commissione e possano procedere con speditezza l’iter necessario per giungere alla beatificazione.

Fonte: Asia News.

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